Genova. Sono oltre mille i cacciatori di tutta la Liguria che questa mattina stanno presidiando piazza De Ferrari, a Genova, per chiedere certezze sullo svolgimento dell’attività venatoria. Molti gli striscioni degli ambiti e delle federazioni, ma anche quelli di solidarietà con i lavoratori delle partecipate del comune di Genova.
“Siamo stati ricevuti dal presidente della giunta e dai capigruppo di maggioranza e opposizione – spiega Pietro Saldan, vicepresidente unione nazionale Enalcaccia, pesca e tiro – abbiamo ottenuto una risposta improntata alla massima solidarietà e l’impegno della Regione perché sia messa fine, una volta per tutte, a queste iniziative strumentali da parte di ambientalisti-animalisti che non portano a nulla. Nonostante siano già stati sconfessati lo scorso anno in quasi tutta Italia dai Tribunali Amministrativi e dal Consiglio di Stato – sottolinea – continuano a riproporre gli stessi ricorsi”.
I cacciatori liguri aspettano che il Consiglio di stato, domani, si pronunci sulla sospensiva del calendario venatorio e chiedono alla Regione Liguria che, indipendentemente dall’esito del pronunciamento, si attivi per consentire lo svolgimento della caccia fino a gennaio.
“Ci sono tre ipotesi – aggiunge Saldan – Se il Consiglio di Stato desse ragione ai ricorrenti, saremmo di fronte a un vuoto normativo dovuto all’assenza del calendario, e la Regione dovrebbe quindi provvedere”. Secondo, l’annullamento di alcuni passaggi del calendario “per cui la Regione sarebbe legittimata a intervenire per porvi rimedio”. Terza ipotesi, auspicata dai cacciatori: “Il Consiglio di Stato dà ragione all’ente Regione e quindi dovrebbe essere riconsiderato valido a tutti gli effetti il calendario vigente”.
“Serve una maggiore certezza di lavoro per le Regioni – ha detto al tavolo l’assessore Briano – e dove è il caso modificare la normativa nazionale per rimetterci nella condizione di lavorare serenamente nel rispetto delle leggi e nella certezza del diritto. E a questo proposito domani, sulla base di ciò che dirà la sentenza del Consiglio di Stato, noi ci muoveremo per ripristinare il diritto dei cacciatori di riprendere l’attività nel più breve tempo possibile”. Nel corso della riunione le associazioni dei cacciatori hanno fatto presente “l’importanza di un calendario venatorio rispettato da tutti con una valenza annuale che dica chiaramente come si svilupperà la stagione”.
L’assessore Briano ha garantito comunque che tutte le azioni che la Regione intende assumere verranno adottate di comune accordo con i consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza e a questo proposito domani, in consiglio regionale, verrà presentato un ordine del giorno in modo da garantire il diritto dei cacciatori a riprendere l’attività e far pressioni sul Governo per intervenire sulla legislazione, in modo da rafforzare la competenza regionale.
I cacciatori sono preoccupati anche per la situazione occupazionale: impiegati diretti nella caccia, in Liguria, sono circa 200 persone, tra ambiti federazioni e armerie, oltre a quelli dell’indotto.