Carasco. La Fontanabiuona si mobilita e domenica prossima, alle ore 11.00, si svolgerà un corteo silenzioso, pacifico e apolitico che partendo dalla sponda della Valfontanabuona del ponte crollato di S.Pietro attraverserà il ponte blu di Loreto, Via Gazzo fino all’altezza di Pontevecchio, dove verranno depositati fiori in memoria di Claudio e Lino, vittime del crollo del ponte sopra citato, in questo frangente verrà suonato il “Silenzio”, e ripartirà in direzione Via Pontevecchio e Via Montanaro Disma fino alla sponda di Carasco del ponte crollato, dove si terrà un breve sit-in durante il quale verranno rilasciate dichiarazioni alla stampa.
Successivamente si percorrerà il percorso inverso, sempre seguendo le indicazioni degli operatori del traffico alternato.
Il nome “marcia dei non-morti” e i volti truccati da fantasmi e zombie servono a rafforzare il nostro messaggio, che sarà riportato anche sullo striscione che precederà il corteo, “La valle non vuole morire”, spiegano gli organizzatori.
A questo proposito le richieste per sopravvivere sono: il riconoscimento dello stato di calamità; il rispetto dei tempi promessi per la ricostruzione del ponte (tre mesi); la richiesta di aiuti economici alle imprese per non chiudere e per evitare i licenziamenti; una soluzione immediata per il transito dei mezzi pesanti.
“Ricordiamo infine, che la marcia è aperta a tutti coloro che vogliano partecipare (sindaci compresi) purchè in qualità di privati cittadini, riteniamo che in un momento di forte necessità quale quello che stiamo vivendo, sia obbligo morale lasciare da parte le personali bandiere per fare fronte comune al fine di ottenere degli aiuti concreti – concludono – Abbiamo appreso in questi giorni che, per un periodo di tempo imprecisato, via Gazzo di notte verrà chiusa per il passaggio della condotta del gas metano fra Carasco e la Fontanabuona , invitiamo le autorità competenti a trovare delle soluzioni alternative quali il passaggio in Via Pian di Rocco, in quanto la riteniamo una scelta insensata e causa di ulteriore disagio per le persone e per le aziende”.