Cronaca

Dalla strada alle piazze virtuali, la prostituzione corre su Twitter: ma i genovesi preferiscono i vecchi annunci

Prostituzione stradale

Genova. Il mestiere più vecchio del mondo va di pari passo con i tempi: la prostituzione diventa sempre più un fenomeno 2.0, non a Genova però. Secondo una ricerca, condotta dal criminologo Andrea Di Nicola insieme ai ricercatori Andrea Cauduro e Vincenzo Falletta e riportata dal Fatto Quotidiano, ogni giorno in Italia vengono pubblicati in media 2676 annunci di prostituzione (quasi uno ogni 30 secondi) tramite Twitter.

In vetta alla classifica, le città del centro nord: Milano, Roma, Monza, Firenze e Torino, seguite poi da Frosinone, Bologna, Varese, Padova e Bergamo. Il capoluogo ligure, però, è fuori dalla top ten. I genovesi rimangono ancorati alle vie tradizionali, dalla strada agli annunci (celati) sul giornale, forse anche per via dei prezzi non proprio economici.

Un po’ di numeri: il costo di “mezz’ora d’amore” va da 100 a 200 euro – riporta il quotidiano nazionale – Un’ora di sesso costa il doppio e due ore il triplo. Una cena con notte da 600 a 1800 euro, 24 ore tra 1200 e 2700 euro, mentre il fine settimana da 2200 a 3500 euro. La spesa media mensile dei clienti delle prostitute pubblicizzate online va dai 600 ai 1200 euro, per un giro d’affari stimato (solo per l’Italia) tra 0,93 e 1,87 miliardi annui.

Eppure in termini di economia virtuale, internet garantisce minori costi di promozione per una platea clienti molto maggiore, oltre alla rapidità di accesso e al confronto della community.

Se, come ha evidenziato la ricerca dell’Università di Trento Twitter diventa “lo strumento accessorio per diffondere i servizi” dei portali di annunci, l’analisi dei tweet ha rivelato interessanti osservazioni.

Tra le parole più utilizzate nei messaggi delle prostitute, spiccano gli aggettivi di “matrice asiatica” (da orientale a centro e massaggio) e le qualità della escort. L’aggettivo, molto ricorrente ,“italiana”, viene utilizzato come tratto valorizzante.

Anche i nomi delle città sono parole chiave: svettano, così come da top ten, Milano, Roma, Monza, Torino e Frosinone, ma si aggiungono ex novo Verona, Rimini, Brescia, Pesaro e Urbino. Di Genova nessuna traccia.

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