Genova. Martedì ci faremo sentire. La promessa dei lavoratori di Amt scuote Genova e annuncia proprio per l’inizio della prossima settimana la possibilità di proteste eclatanti. Nel mirino la delibera sulla privatizzazione delle società partecipate del Comune di Genova che tra pochi giorni verrà discussa in Consiglio comunale.
L’ultimo atto, almeno per ora, dello scontro è andato in scena questa mattina: i sindacati hanno incontrato il Prefetto di Genova, che ha tentato una mediazione in extremis. Nulla da fare: alla richiesta dei lavoratori di ritirare la delibera il confronto si è arginato. Mentre lo stop agli straordinari continua su base individuale, a discrezione di ogni singolo lavoratore, si annuncia così un altro sciopero, la cui data non è ancora stata stabilita.
“Non c’è stato accordo tra le parti – spiega Antonio Cannavacciuolo, Uil Trasporti -, il tentativo di conciliazione è andato a vuoto anche in prefettura. Martedì poi vedremo cosa decideranno di fare anche per quanto riguarda Amt. Noi abbiamo già detto chiaramente il nostro no alla privatizzazione, una misura che inciderebbe negativamente sui cittadini e sui lavoratori. Un privato inoltre in questa situazione a parità di risorse cosa potrebbe fare se non tagliare servizio e costo del lavoro?”.
Poche ore fa il sindaco Marco Doria aveva spiegato che “ogni milione di euro di deficit dell’azienda di trasporto pubblico è un pezzetto di Imu in più”. Accostamento respinto al mittente: “La dichiarazione sull’aumento dell’Imu è stata una scorrettezza e un colpo basso. La politica non dovrebbe mettere i cittadini uno contro l’altro. Noi però – conclude Cannavacciuolo – rileviamo un dato molto confortante: i genovesi sono con noi, in piazza De Ferrari presso il nostro gazebo c’è la coda per firmare la petizione contro la delibera. L’adesione alla nostra protesta è grandissima”.