Cana rovina la festa a Mihajlovic. La Lazio impone il pari alla Sampdoria all’ultimo respiro

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Stadio Luigi Ferraris. La prima di Sinisa Mihajlovic, la prima volta della Sampdoria con il 4-2-3-1. L’inizio di un nuovo corso, il via di un nuovo campionato. E si attacca dalla Lazio, al Ferraris. L’esonero di Rossi è ancora sullo sfondo ma per i sentimenti non c’è posto. Il Doria punta a uscire dalle sabbie mobili della classifica e per farlo esiste una sola strada, fare punti.

Sampdoria-Lazio è diretta dal signor Orsato di Schio. Per Mihajlovic, che anche dei biancocelesti è stato una bandiera, è sfida dai mille sapori. Occhi puntati su Floccari e Candreva, sono loro a destare le maggiori preoccupazioni.

Dopo il minuto di silenzio tributato alla vittime dell’alluvione che ha colpito la Sardegna, l’arbitro fischia l’inizio. Sampdoria intraprendente, suo il possesso di palla: resta qualche errore in fase di impostazione e qualche decisione arbitrale che indispone Palombo e compagni. All’11’ Krsticic per Wszolek che libera al tiro Obiang: il destro dello spagnolo non inquadra la porta. Senza pretese la replica di Lulic.

Samp ancora pericolosa con il cross di Gabbiadini buono per la torre di Pozzi: Wszolek non ci arriva per un soffio. La punizione di Krsticic è sui piedi di Pozzi ma il 9 cincischia e non trova il tempo per calciare. Al 35’ Gabbiadini sfonda: una volta chiuso si ritrova costretto all’assist per Pozzi che viene però murato dalla retroguardia ospite.

La Lazio si rivede solo al 41’ con un timido tentativo dalla distanza Floccari e un destro imbarazzante di Konko. Il primo tempo si chiude qui, il Doria esce fra gli applausi del pubblico.

La ripresa non è cominciata nemmeno da 45 secondi e Krsticic, già ammonito nella prima frazione, lascia la Sampdoria in 10. Folle e pericoloso l’intervento su Ledesma che porta l’arbitro ad estrarre il cartellino rosso: non c’è nemmeno il tempo per il secondo giallo, espulsione diretta. La Samp non si abbatte e al 5’ sfiora il vantaggio con un tiro-cross di Wszolek che crea più di un imbarazzo a Marchetti.

La Lazio guadagna metri e al 13’ si rende pericolosa con un’incornata di Konko che però non inquadra lo specchio della porta. Mihajolovic cambia le carte in tavole: fuori Wszolek, dentro Soriano. Gli ospiti cercano di sfruttare l’uomo in più e sfiorano il vantaggio con Perea che non va però oltre il palo.

È ben altra cosa la capocciata di Soriano. Al 22’ il centrocampista approfitta di un batti e ribatti nell’area di rigore laziale, generato da un sinistro velenoso di Gabbiadini, e la schiaffa alle spalle di Marchetti. La Sud esplode, incontenibile la gioia di Soriano.

La Lazio si getta in avanti ma paradossalmente è la Sampdoria a dare l’impressione di poter sfondare da un momento all’altro. Al 35’ Mihajlovic cambia ancora: fuori uno stremato Pozzi e dentro Petagna. La squadra di Petkovic ci prova al 40’ con Ederson ma il brasiliano spara a lato.

Sembra fatta con Maresca che prende il posto di Palombo. A una manciata di secondi dal triplice fischio arriva la beffa. Mustafi va fuori tempo aprendo un’autostrada per Cana che riesce a superare Da Costa all’ultimo respiro: 1-1 e giocatori blucerchiati disperati a terra con le mani in faccia.

Si arriva così al triplice fischio, con la Sampdoria che si divora le mani per l’occasione sprecata. Resta comunque buona la prima di Mihajlovic in blucerchiato. Di certo la squadra è tornata a lottare su ogni pallone. È così che si strappano punti e risultati, è così che ci si gioca la permanenza in Serie A.

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