Genova. Da una parte un gol non convalidato, dall’altra un rigore, contestato, fischiato oltre il 90esimo minuto. Il protagonista degli errori arbitrali di Sampdoria-Torino è uno solo: l’arbitro Gervasoni.
Tutto inizia a fine primo tempo. Sampdoria sull’1-0, punizione dal limite affidata a Palombo. Il tiro viene respinto dal portiere granata Padelli, la palla arriva a Pozzi che insacca. La Samp esulta, lo stadio Ferraris pure. Gervasoni però non è d’accordo: il gol è arrivato ormai a tempo scaduto (oltre cioè i due minuti di recupero concessi) e quindi non è valido. “Una gioia immensa, sono corso sotto la Sud, poi – spiega Pozzi – passando dietro la porta sono andato in panchina ad abbracciare i compagni. E a quel punto mi hanno detto che non era gol…”
Forse sul 2-0 potremmo parlare di un risultato finale molto diverso. Non lo sappiamo: sappiamo però che la partita è finita con un rocambolesco 2-2. Verso il 90esimo c’è poi lo spazio anche per le recriminazioni granata: Eder cade in area, Gervasoni assegna il rigore nei minuti di recupero. Secondo gli ospiti il fallo è iniziato fuori area.
Sembra però che il fischietto non sia destinato ad accomodarsi in panchina: il designatore Braschi lo ha assolto da ogni colpa.