S.Siro chiude, gli ultras del Genoa: “Decisione assurda: vogliono fermarci, ma non ci riusciranno”

festa genoa gradinata nord
Foto d'archivio

Genova. Ultras del Genoa contro la chiusura degli stadi. A pochi giorni dal provvedimento che ha colpito il Milan, sancendo la chiusura di S. Siro per cori inneggianti alla “discriminazione territoriale” durante la partita contro la Juventus, la Nord si schiera contro la Figc.

“In certi casi – scrive Gradinata Nord Genoa 1893 – l’essere ultras è l’unica cosa che ci accomuna, ma i nostri ideali bastano e avanzano per poter e dover prendere una posizione, che naturalmente è quella dalla parte di chi subisce decisioni al limite dell’assurdo, siano essi napoletani o milanisti, perché i fatti di questi giorni vanno oltre i colori: colpiscono noi persone, noi tifosi, al di la dell’appartenenza calcistica”.

“Vogliono fermarci, vogliono zittirci, hanno provato – continuano i tifosi – a colpire direttamente su di noi, ma questo non ci fermerà mai. Allora iniziano a colpire le nostre curve, provano a disgregarci, ad allontanarci, ed anche se questo non basterà, non si può continuare a rimanere cechi davanti a un’autorevole ed errata interpretazione delle leggi. Stanno distruggendo il nostro mondo: ieri le trasferte, gli striscioni, oggi non siamo più liberi nemmeno di cantare cori e sfottò, che nel calcio esistono da sempre. Vorremmo chiedere dove sta l’insanità nel prendere in giro l’avversario? Vogliamo davvero credere a tutti i perbenisti e moralisti che affollano il nostro Paese? Il marcio, se vogliamo, sono proprio loro che sollevano polveroni inutili pur di distogliere l’attenzione dai tanti e reali problemi che abbiamo in Italia”.

“Noi genoani non siamo rimasti immuni da decisioni assurde prese dalla stessa procura federale che ci ha vietato, senza alcun valido motivo, l’utilizzo di tamburi e megafoni, limitandoci nell’esternare al meglio la nostra passione. Se lo sfottò offende, qual è l’accusa al tamburo? Dobbiamo restare tutti uniti se crediamo ancora in questo mondo che ci vogliono distruggere e per cui continueremo a lottare, fino alla fine. Diciamo basta e pur di difendere la nostra passione e i nostri ideali siamo disposti a tutto”.

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