Piano Costa, rissa in Regione. Melgrati: “Cascino ostaggio dei comitati”. La replica: “Consiglieri prigionieri delle loro posizioni”

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Liguria. La discussione sul nuovo Piano costiero regionale si trasforma in rissa, con duri scambi di accuse. In VI commissione urbanistica e ambiente le “polveri” si accendono dapprima tra il Capogruppo del Pdl Marco Melgrati ed il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà Alessandro Benzi sulla necessità di estendere ai comitati l’esame di una variante specifica di aggiornamento al piano regionale costiero.

“L’assessore Cascino deve avere il coraggio di sostenere le proprie iniziative, e non diventare ostaggio di comitati e comitatini che vedono solo il loro interesse o una visione partigiana, limitata, campanilistica e molto spesso faziosa sul problema sollevato” dice Melgrati, che ha usato parole forti e colorite circa il proliferare dei comitati del NO, attivi per ogni iniziativa di sviluppo del territorio. Altrettanto dura la risposto del capogruppo Benz che ha abbandonato l’aula.

“Nel provvedimento di variante al Piano della Costa è compreso anche la modifica alla dismissione della destinazione d’uso del cantiere di Vadino ad Albenga, allo stato chiuso e in abbandono, che è oggetto di un Piano Casa per la riqualificazione urbanistica ed edilizia. Per questo intervento non sono emerse in commissione particolari criticità sull’operazione” continua Marco Melgrati.

Arriva a stretto giro la replica dell’assessore all’urbanistica della Regione Liguria, Gabriele Cascino: “Non sono ostaggio di nessuno, e in questo caso – è la replica – sono invece i consiglieri ad essere ostaggio delle loro posizioni. Il problema emerso oggi è politico, della commissione, non certo mio o della giunta”.

“Noi siamo convinti della bontà della delibera, per questo l’abbiamo portata in commissione e oggi sono andato a spiegarla dettagliatamente ai consiglieri. Nello specifico, non si faceva che prendere atto della dismissione dei cantieri navali di Vadino ad Albenga, che saranno stralciati, rendendo possibile il recupero dell’area oggi abbandonata mentre per quanto riguarda i cantieri di Pegli è stata fatta una rideterminazione così come previsto dal piano della costa vigente, dopo aver accolto le richieste fatte dal comune capoluogo” conclude Cascino.

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