Genova. Giovanni Nina Mauro, la donna di 90 anni, uccisa martedì nella sua abitazione di via Copernico a Borgoratti, potrebbe aver ferito il suo assassino. Sotto le sue unghie è stato prelevato del materiale biologico che potrebbe aiutare molto le indagini. E’ questo il risvolto più importante dell’autopsia eseguita ieri sera all’istituto di medicina legale dell’ospedale San Martino.
Nell’esame autoptico è emerso che la novantenne ha lottato con il suo assassino per poi rimanere uccisa per le “forbiciate” che quest’ultimo gli ha inferto: almeno una dozzina i colpi.
L’esame ha anche permesso di restringere l’ora del delitto tra le 12 e le 15. La squadra mobile di Genova che indaga sull’omicidio ha sentito una decina di persone e sequestrato i filmati delle telecamere della zona. Si continua a ipotizzare che il killer abbia aspettato Nina al rientro a casa e l’abbia aggredita mentre stata aprendo la porta.