Cronaca

Maltempo a Rapallo, acqua e fogna dai tombini, via Mameli diventa un fiume. Ascom: “Il problema va risolto”

Rapallo. Stamattina su Rapallo si sono abbattuti forti temporali e piogge, tanto che anche il torrente San Francesco e il Boate hanno raggiunto livelli preoccupanti. Ancora una volta, inoltre, l’acqua ha incominciato a uscire dai tombini, soprattutto in via Mameli, tanto che qualcuno l’ha addirittuta rinominata ironicamente “rio Mameli”.

“I nostri Associati ci segnalano una situazione grave che si ripete spesso e da diversi anni con la fuoriuscita di fognatura dai tombini in caso di piogge medie e forti. Il problema riguarda Corso Mameli, tra i civici 63 fino al 107, con particolare frequenza e gravità davanti al civico 79 – spiega l’Ascom in una lettera inviata all’amministrazione – lo scorso 21 ottobre anche i due tombini presenti in piazzetta Gianluigi Barni hanno provocato sversamenti”.

L’associazione di commercianti precisa che questo è uno dei tanti problemi che la città di Rapallo si trascina da decenni per la mancanza di servizi che sarebbero stati necessari per una città da 30 mila abitanti. “E questo vale per la rete viaria, la rete fognaria e lo smaltimento dei rifiuti. In questo caso gli interventi che si sono avvicendati non hanno mai risolto il problema in modo definitivo, tanti interventi con scavi, sostituzione di tubi e pezze varie; l’ultimo intervento, in data febbraio 2013, non ha minimamente toccato le tubazioni. E’ stato rifatto il fondo e l’asfalto (che era peraltro in condizioni veramente pericolose) senza intervenire però sul problema che ha provocato il disfacimento del manto stradale e ad oggi i tombini continuano a sversare in strada fogna, creando problemi ai cittadini e ai commercianti che hanno le loro attività al piano strada con continui allagamenti dei locali ad ogni cenno di pioggia”.

Per non parlare della sicurezza “con i tombini che si sollevano di 10-15 cm dalla sede stradale, per allentare la pressione nei tubi, diventando vera trappola per moto e macchine – conclude l’Ascom – I commercianti sono esasperati da questa situazione decennale mai risolta e non hanno altro mezzo che telefonare al numero di Idrotigullio e alla Polizia Municipale ad ogni sversamento; molti di loro, negli anni, hanno presentato richieste di intervento alle istituzioni rimaste inascoltate”.

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