Imu, a Genova migliaia di immobili signorili. Pellerano: “Urgente revisione classificazione catastale”

porto di genova

Genova. Approvato questa mattina in consiglio regionale l’ordine del giorno presentato da Lorenzo Pellerano che impegna la giunta ad attivarsi presso il governo per una revisione delle categorie catastali.

“Auspico che l’ordine del giorno appena approvato sia trasmesso al più presto nelle sedi competenti del governo per sventare il pericolo di possibili iniziative future a danno dei contribuenti genovesi e in particolare di tutti quei piccoli proprietari che oggi pagano ingiustamente una sovrastima, del tutto anacronistica, dei propri immobili”.

Così interviene Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che questa mattina in consiglio regionale ha presentato un ordine del giorno, approvato all’unanimità dall’assemblea, impegnando il presidente Burlando e la giunta regionale ad attivarsi presso il governo e i ministeri competenti affinché – anche nell’ambito della revisione del Catasto – venga promosso un aggiornamento delle classificazioni degli immobili in modo da superare il sistema catastale che vede inseriti in categoria A1 migliaia di immobili il cui valore di mercato non è più tale da giustificare un trattamento fiscale più oneroso.

“Con quest’ordine del giorno – spiega Pellerano – si impegna inoltre la giunta a farsi parte attiva perché il governo non proceda a ulteriori provvedimenti di tassazione della casa la cui base imponibile sia determinata tenendo conto delle Categorie catastali approvate quasi 100 anni or sono.

Penso sia indispensabile prevenire danni irreparabili ai bilanci – in sofferenza – di molte famiglie genovesi evitando di tassare oltre misura gli immobili, specialmente in quei casi in cui la classificazione “signorile” è ormai un vuoto retaggio del passato, di uno splendore che, purtroppo, non esiste più”.

Alla luce della riammissione dell’emendamento presentato in commissione Bilancio alla Camera che farebbe pagare la prima rata Imu alle case con rendita oltre i 750 euro, “ritengo che sia urgente, da parte delle stesse forze politiche che governano la Regione Liguria, almeno rimediare all’anacronistico gap della classificazione degli immobili genovesi. Da uno studio recente divulgato da Confedilizia, emerge la sorprendente concentrazione di immobili di categoria A1, cioè le abitazioni di tipo signorile, sotto la Lanterna”.

Secondo Confedilizia, risulta che su un totale di 23.974 case signorili in tutta Italia, ben 4.398 si trovano a Genova, il che significa quasi il 20%. “Vorrei sottolineare che questa classificazione catastale risale addirittura a 1939 e quindi è decisamente superata o, quanto meno, necessita di una verifica alla luce dei valori commerciali attuali. Inoltre, sebbene molti appartamenti genovesi si distinguano per qualità costruttiva e dimensione, tuttavia non possono essere definiti di lusso come oggi erroneamente si verifica. In base alle attuali classificazioni catastali, i proprietari di molti immobili “signorili” solo sulla carta sono sottoposti a un trattamento fiscale discriminatorio rispetto ai proprietari di altri immobili dal valore commerciale equivalente o superiore classificati in categoria A2”.

Per esempio, secondo la valutazione in vigore, risultano essere di categoria A1 numerose abitazioni in zone come Cornigliano, Sampierdarena e Sestri Ponente, il cui valore commerciale in molti casi si è fortemente ridotto nel tempo rispetto ad altre zone della città e del Paese.

Secondo alcune valutazioni di mercato, in alcune delle zone appena citate si arriva, per le vendite degli immobili, a stime di 800 euro a metro quadro: decisamente poco per una casa “signorile”.

“A causa di questa classificazione distorta e decisamente superata, a Genova, sulle carte catastali, risultano presenti ben 4.398 case signorili, un numero incredibilmente superiore rispetto a quante ve ne sono a Roma (2.124), Milano (2.504), Torino (2.278), Napoli (2.840) o Palermo (178). Nonostante l’acceso dibattito che si è svolto sul tema dell’Imu in questi mesi, duole riscontrare l’assordante silenzio dei politici di centro-sinistra, che governano la nostra Regione e il Comune di Genova, in merito alla necessità di aggiornare i parametri di valutazione degli immobili oggi in vigore. Visto che si prospetta, almeno nelle intenzioni del centrosinistra, una reintroduzione dell’Imu su molte prime casa, sarebbe auspicabile, a garanzia di una vera equità sociale, che si provveda prima a un’attenta ridefinizione – più equa e uniforme – delle categorie catastali. Ogni tassazione della casa fondata sulle categorie del 1939 comporta ingiuste penalizzazioni”, conclude.

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