Politica

Gronda, bocciato documento “fuori sacco”. Il Pd precisa: “Voto contrario per il metodo”

consiglio comunale 2013

Genova. Aula Rossa, si vota: 24 no, 11 si, 2 astenuti su 37 presenti. L’ordine del giorno sulla Gronda che impegnava sindaco e giunta “a convocare la conferenza dei servizi per la realizzazione opera”, proposto da Stefano Anzalone (Gruppo Misto) e firmato da altri quattro consiglieri, è stato nuovamente respinto, questa volta con regolare votazione (l’ultima volta invece era stata la segreteria generale a giudicarlo inammissibile).

Ma non è tutta una questione di numeri: nei 24 no ci sono distinguo. Il voto contrario dei democratici e della Lista Doria è per il metodo (anche se il Pd, ne condivide il merito), così come quello del sindaco Doria nella sua veste di consigliere comunale. Quello dei 5 Stelle invece è contro la gronda tout court.

“Gli ordini del giorno fuori sacco riguardano argomenti straordinari e urgenti, – ha ricordato Alberto Pandolfo, Pd – non è questo il caso, si tratta di forzature palesi e il nostro voto sarà quindi contrario a tutti gli ordini del giorno fuori sacco”.

“Votiamo contro non per evitare la discussione – ha rincarato la Lista Doria – ma perché l’uso strumentale di questi documenti svilisce l’attività del consiglio. Siamo invece assolutamente favorevoli ad approfondimenti nella commissione competente”.

Poi la volta del Movimento 5 Stelle, con tre interventi in dissenso, esplicitamente contro l’infrastruttura gronda. “Non vogliamo continuare a pagare perché qualcuno specula – è intervenuto il capogruppo Putti – ci hanno riempito di slogan con cui cercano di vendere qualcosa che reca vantaggio solo a loro. La gronda non porta lavoro e progresso, la realtà è ben diversa. La gronda rappresenta il simbolo delle lotte contro il sistema di potere”.

“Opera inutile e negativa”, ha rafforzato Muscarà: “non ci sono dati tecnici, è ora di smettere di raccontare favole alla gente”.

A quel punto il sindaco, in qualità di consigliere comunale, ha preso la parola in Aula Rossa: “Abbiamo il diritto e dovere di confrontarci e approfondire le questioni, – ha sottolineato Doria – ma è evidente a tutti che questo non è il modo di discutere in maniera seria. Non stiamo facendo un buon servizio ai lavori del consiglio e neppure alla città, per questo il mio voto è contrario”.

“Mi permetta – ha provocato di rimando Boccaccio, M5S – ma discutere non è neppure presentare un documento importante il lunedì in commissione per poi votarlo al martedì, invece la sua giunta ci ha abituato così, a non discutere”. Nel merito, invece, “mi chiedo dove siano i documenti dei saggi, volete fare un buco da 50 km, quando non siete riusciti a fare la strada a mare”, ha concluso.

Gronda o non gronda, in realtà è il metodo “ordine del giorno fuori sacco” a prendere il sopravvento nella discussione dell’Aula. “Quello sulla gronda è uno strumento surrettizio per valutare argomenti che avrebbero ben altri strumenti – ha attaccato il democratico Gianni Vassallo – giovedì c’è una commissione sul regolamento del consiglio, non possiamo continuare ad avanti così, siamo improduttivi. Chiediamo invece una commissione per entrare nel merito del problema gronda. Oggi il nostro voto è contrario per il sistema usato – ha specificato quindi Vassallo – ma di fatto concordiamo con le valutazioni espresse nell’ordine del giorno”.

“Sia il sindaco sia il Pd hanno rinnegato il presidente Guerello – ha contrattaccato il capogruppo Pdl, Lilli Lauro – detto questo siamo assolutamente contrari che giovedì in commissione si cerchi di imbavagliare questa aula. Ci hanno abituati a non poter parlare, l’ordine del giorno fuori sacco è l’unico strumento che abbiamo per trattare argomenti importanti”.

“Oggi il re è nudo – ha commentato infine Antonio Bruno, capogruppo fdS, riferendosi alle modalità di presentazione dell’odg fuori sacco – può parlare solo chi è in disaccordo, urge una modifica celere del regolamento”.

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