Genova. A breve distanza dal sequestro con stupro a Pegli, un’altra storia di violenza, ancora oggetto di indagini, si sarebbe verificata a Genova questa notte. La vittima sarebbe stata violentata dopo l’assunzione di una droga miscelata nel tè offerto dal suo aguzzino.
La vicenda si snoda tutta intorno ad un bar di via Santa Fede, un vicolo alle spalle di Prè gestito da un cittadino marocchino di 56 anni, sposato e residente a Genova da anni. All’interno lavora una sua connazionale, una giovane donna di 38 anni. Proprio lei, questa notte, poco dopo l’una, ha denunciato la violenza alla polizia.
Agli agenti, la donna ha raccontato di aver bevuto un tè con l’uomo e poi di non ricordare niente altro, se non di essersi svegliata e trovato addosso i segni evidenti della violenza. Al pronto soccorso è stata visitata e giudicata guaribile in dieci giorni. E’ stato però impossibile effettuare gli esami ginecologici per l’indisposizione della donna.
Interrogato, l’uomo ha confermato il rapporto sessuale ma ha negato la violenza. Secondo quanto riferito dal 56enne fra di loro sarebbe invece in corso una relazione extraconiugale da più di due anni.
La polizia sta vagliando le due versioni: le tazze e le bustine di tè sono state sequestrate. Gli agenti attendono inoltre gli esiti degli esami del sangue della donna per appurare se vi siano tracce di droghe o di altre sostanze a conferma del suo racconto.