Genova. Questa mattina il sostituto procuratore Cristina Camaiori che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per l’omicidio di Giovanna Mauro, la pensionata di novant’anni uccisa a forbiciate nel suo appartamento di via Copernico a Borgoratti, conferirà l’incarico per l’autopsia al medico legale Alessandro Bonsignore. Nel pomeriggio sarà effettuato l’esame autoptico determinante per risalire all’orario della morte.
“Spero che la polizia prenda al più presto il killer di mia mamma”, l’appello lanciato da
Giuseppe Mori, ex informatico di Ansaldo in pensione. Per l’omicidio della donna, massacrata con diversi colpi di forbici, il movente sembra essere quasi certamente quello di una rapina finita a male.
E’ possibile che l’assassino abbia atteso la donna davanti al suo appartamento e sia entrato in azione quando stava aprendo la porta. Forse pensava che la stessa avesse riscosso la pensione mensile. Ma non trovando quel denaro l’ha uccisa. Dagli accertamenti, infatti, è emerso che Giovanna “Nina” Mauro non era riuscita a ritirare la pensione quella mattina (cosa che faceva puntualmente tutti i primi del
mese da cinque anni) perché aveva dovuto accompagnare un’amica ad una visita.
Il figlio della donna ha anche ribadito che la pensionata che frequentava la chiesa di San Rocco di Vernazza era molto attenta. “Non apriva mai la porta agli sconosciuti – ha aggiunto
– e l’avevo messa in guardia da ogni genere di raggiro. Tra l’altro era molto diffidente anche con gli sconosciuti”.
E proprio la parrocchia di Borgoratti è sotto choc per la morte della donna: “era una persona speciale – racconta Don Franco – sempre gentile e disponibile con il prossimo e che partecipava attivamente alla vita della comunità religiosa aiutando i poveri con tante iniziative”.