Cronaca

Furti in appartamento, spregiudicati e infallibili: sgominata banda di nomadi trasfertisti

Carabinieri

Genova. Si alzavano all’alba e partivano ogni volta con diverse destinazioni, ma sempre con la stessa finalità: introdursi in appartamenti e portare via tutto ciò che trovavano, ovvero soldi, gioielli, orologi e persino armi. Questo l’ “impegno” quasi quotidiano di cinque nomadi sinti stanziali tra i comuni di Cuneo, Centallo e Mondovì, tutti pregiudicati e privi di attività lavorativa, fino allo scorso Ferragosto quando i Carabinieri del Reparto Operativo di Cuneo li hanno arrestati con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più furti aggravati.

I cinque malviventi hanno messo a segno colpi un po’ in tutto il nord Italia, diversi dei quali in Provincia di Genova, in particolare nell’entroterra del Tigullio, a Moconesi e Rezzoaglio. Sei mesi di complesse indagini, svolte dai militari del Tenente Colonnello Roberto Gonella e del Capitano Michele
Grigoletto e coordinate dalla Procura della Repubblica di Cuneo, hanno permesso di raccogliere inconfutabili elementi probatori ed ottenere dal Tribunale di Cuneo l’emissione della custodia cautelare in carcere nei confronti di B.A.32enne, B.F.45enne, B.M.29enne, A.I 40enne (tutti tra loro legati da vincoli di parentela ) e P.M. 24Enne, tuttora attivamente ricercato.

Sin dalle prime battute dell’ “Operazione Zenone” è emerso chiaramente agli investigatori la particolare organizzazione degli appartenenti al sodalizio criminale con accordi e pianificazioni non affatto occasionali. I colpi erano infatti sempre ben programmati: disponevano costantemente almeno di un paio di veicoli per organizzare le trasferte criminali (mezzi intestati a soggetti diversi dai reali utilizzatori così come le schede telefoniche utilizzate) e facevano affidamento sull’aiuto di un 52enne di Mondovì, indagato in stato di libertà per gli stessi reati. L’uomo, infatti, ricevendo sempre compensi in denaro, metteva a disposizione le sue conoscenze tecniche per analizzare periodicamente gli autoveicoli utilizzati dagli indagati per le scorrerie criminali.

Da subito, inoltre, è apparso preminente il ruolo assunto dal primo degli arrestati rispetto agli altri compartecipi: era lui che coordinava le attività preparatrici delle spedizioni furtive, sempre presente nel corso dei raid predatori di cui decideva obiettivi, tempi d’azione, numero ed identità
dei partecipanti nonché modalità operative da adottare.

Il Tribunale di Cuneo ha dichiarato la propria incompetenza per territorio perché i reati si sono verificati in località di altre giurisdizioni, ma contestualmente ha riconosciuto l’estrema urgenza di interrompere l’attività predatoria degli indagati disponendone la cattura. Il fascicolo processuale, dopo l’esecuzione delle misure cautelari restrittive, è stato trasmesso per competenza alla Procura della Repubblica di Chiavari (ora Genova) che ha richiesto e ottenuto da quel la conferma dell’ordinanza applicativa in carcere, notificata nuovamente ai detenuti.

Complessivamente ammontano a una ventina i furti in abitazione attribuiti ai cinque sinti, tutti avvenuti nel periodo compreso tra i mesi di aprile e giugno 2013, commessi raggiungendo obiettivi delle provincie di Imperia, Genova, La Spezia, Parma e Lucca, in zone cioè distanti da quelle di residenza, dove i malviventi non erano noti alle Forze dell’Ordine.

In particolar modo sono risultate svaligiate abitazioni nei comuni di Moconesi (GE) Rezzoaglio (GE) Varese Ligure (SP) Borzonasca (GE) Camporgiano (LU) Pieve Fosciana (LU) Borgo Val di Taro (PR) Maissana (SP) Villa Collemandina (LU) Piazza al Serchio (LU) Sanremo (IM) Soldano (IM) e Ventimiglia (IM)).

Ingente la refurtiva recuperata e sottoposta a sequestro, in parte già riconosciuta dai legittimi proprietari. Si stima un valore approssimativo di circa 150.000 euro: in particolare orologi, monili in oro, servizi di posaterie in argento, personal computer, macchine fotografiche. Numerosi gli arnesi da scasso, gli indumenti per il travisamento (passamontagna e guanti ) radio portatili, rilevatori di frequenze radio e strumenti per l’osservazione a distanza.

Rinvenuta anche una pistola lanciarazzi con munizionamento da difesa che unitamente a tre autovetture utilizzate nei raid predatori è stata sottoposta a sequestro. Le fotografie di ogni singolo oggetto rinvenuto verranno pubblicate sul sito dell’Arma dei Carabineri www.carabinieri.it nell’apposita sezione il cittadino – servizi – banche dati – oggetti rinvenuti in modo che le persone che hanno subito i furti possano verificare la corrispondenza tra i beni sottratti e quelli recuperati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Cuneo.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.