Cronaca

Ex Centrale del Latte: trattativa aperta, ma tra i lavoratori prevale lo sconforto

centrale latte a tursi

Genova. “Lactalis ha un grande debito con Genova. La trattativa è aperta, tenendo ben fermi i paletti”. Lo ha detto oggi in Aula Rossa l’assessore allo Sviluppo economico, Francesco Oddone rispondendo a un’interrogazione del consigliere Pd, Gianpaolo Malatesta. La questione ex Centrale del Latte ritorna dunque in consiglio comunale, dopo i passaggi di giovedì scorso in Regione e del vertice a Parma tra l’azienda e Confindustria Genova. “Un confronto non negativo”, ha detto oggi Oddone.

I paletti invece sono gli stessi di un anno fa: sull’area della ex Centrale va insediata un’attività produttiva, senza cambiamenti di destinazione d’uso. No cioè ad un nuovo centro commerciale, così come prospettato da Lactalis, un’ipotesi considerata non positivamente dalla larga maggioranza della commissione consiliare ai tempi. “Un’altra cosa è chiara – ha detto Oddone – Non sarà Lactalis a trovare alternative. Noi avevamo individuato un soggetto della logistica portuale, purtroppo poi le trattative si sono interrotte quasi subito soprattutto per il prezzo dell’area”.

Da qui la richiesta di supporto dalle istituzioni locali a Confindustria Genova che ha costituito un pool di imprese “molto interessate ad acquistare l’area con un riutilizzo non inquinante”. Il dibattito di giovedì in Regione è stato “franco e duro” con Lactalis che ripropone l’ipotesi del centro commerciale, il Comune che non cambia posizione e i lavoratori che premono sulle ricadute del reimpiego e sulla necessità di un prezzo che deve essere equo per un’area produttiva. Dopo un anno di cassa integrazione è arrivata la proroga per un altro anno. “Non è situazione ideale sia chiaro – ha sottolineato l’assessore – ma abbiamo un altro anno per lavorare alla risoluzione della situazione”.

“Il primo anno di Cigs è già trascorso e la disperazione incomincia a prendere campo – hanno scritto domenica i lavoratori sul loro gruppo Facebook – Se i lavoratori finiranno a fondo, nel disastro sociale, non saranno i soli a pagare; i lavoratori affondano ma la nave la seguirà finita la Cigs. Probabili nuove iniziative di protesta da concordare con i lavoratori e regia sindacati, perché, così, non va bene”.

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