Stadio Luigi Ferraris. Ha funzionato a Livorno e Delio Rossi conferma il modulo: contro l’Atalanta la Sampdoria scende in campo con il 3-4-1-2, la soluzione tattica che ha regalato il primo successo della stagione. Conquistare altri tre punti, e questa volta in casa, l’obiettivo dichiarato alla vigilia. L’undici scelto dal tecnico blucerchiato: Da Costa in porta, Mustafi, Gastaldello e Costa in difesa, De Silvestri, Palombo, Obiang e Regini a centrocampo, Bjarnason alle spalle di Eder e Gabbiadini.
I nerazzurri di Stefano Colantuono, reduci dai tre successi consecutivi che hanno spedito la squadra a quota 12 in classifica (più sei sui blucerchiati), puntano forte sulla verve realizzativa di Denis e i guizzi di Maxi Moralez. Solo panchina per l’ex Marilungo.
Comincia il match, dirige Irrati di Pistoia. Al 10’ il primo brivido per la Sud: sul cross di Bellini per Raimondi è provvidenziale il recupero di Bjarnason. La partita non decolla con le squadre che pensano più a non prenderle che ad aggredire. Sul nuovo pallone che spiove nel cuore dell’area blucerchiata è Da Costa ad anticipare tutti; il brasiliano si ripete qualche istante dopo su Denis lanciato a rete in contropiede. L’Atalanta guadagna metri.
Il Doria fatica a impostare accumulando un errore dietro l’altro, difficile vedere gli undici di Rossi in grado di azzeccare un passaggio che sia uno. Al 22’ Colantuono è costretto al primo cambio: fuori l’infortunato Bellini, dentro Nica. La musica non cambia, la Samp non riesce a ingranare; i lanci di Palombo, spesso imprecisi e sconclusionati, sono lo specchio della prestazione blucerchiata. Nemmeno il cambio di modulo ordinato da Rossi, con i blucerchiati ora schierati con il 4-4-2, produce gli effetti sperati.
Al 31’ il primo “tiro” dei padroni di casa con la sfera che rinviata dalla difesa bergamasca rimpalla su Bjarnason e arriva a Gabbiadini: peccato che la conclusione del grande ex sia debole e imprecisa. La replica di Denis è altissima, di bello ci sono solo i dribbling con cui riesci a liberarsi. Ben più pericolosa la botta ravvicinata di Raiomondi che però spara alle stelle concedendo un sospiro di sollievo a Da Costa. Il portiere al 45′ benedice la traversa che lo salva dal colpo di testa del solito Raimondi che sembra però approfittare di una posizione di fuorigioco non segnalata dal guardalinee. Il primo tempo è tutto qui, troppo brutto per essere vero. Piovono fischi sulla Sampdoria.
Dagli spogliatoi non fa ritorno Palombo, Rossi butta nella mischia Gentsoglu: peggio del 17 di giornata non può fare. Fa ben sperare la prima azione blucerchiata con Eder che si fa quaranta metri di corsa e serve Gabbiadini dall’altra parte del campo: il suo sinistro al volo finisce fuori di un soffio. Un paio di minuti più tardi arriva anche il destro da fuori area di Bjarnason, para Consigli. Coraggiosa, forse troppo, la botta di Obiang. Nel giro di pochi secondi ci prova anche Eder: è tutto un altro Doria.
Al 54’ Obiang si divora il vantaggio: Stendardo respinge corto e serve involontariamente Eder che attende l’inserimento dello spagnolo; a tu per tu con Consigli il numero 14 si fa ipnotizzare concedendo al portiere nerazzurro di fare un figurone. Arriva però un angolo che la Samp sfrutta alla perfezione. Batte Bjarnason, la testa è quella di Mustafi: il pallone finisce in rete nonostante il disperato tentativo di Cigarini che cerca di respingere con il braccio. Tutti col fiato sospeso, dopo il giallo sventolato in faccia al centrocampista della Dea non si capisce se la rete sia stata convalidata o meno. Tutti attorno al fischietto che dopo qualche istante indica il centrocampo, il Doria è in vantaggio, il Ferraris esplode di gioia.
Il gol è un’iniezione di fiducia che regala nuove forze agli uomini di Rossi. Eder fa impazzire la retroguardia ospite e costringe Nica al fallo: per Irrati è un intervento da rosso diretto, Atalanta in 10. È lo stesso Eder a battere la punizione che si spegne sul fondo.
Il brasiliano è indiavolato è costringe Consigli a una respinta corta che rischia di costargli cara. Tra le braccia del portiere atalantino anche l’ennesimo tentativo mancino di Gabbiadini. Fuori Eder, al 32’ entra Soriano. C’è spazio anche per Pozzi che al 36’ prende il posto di Gabbiadini. L’Atalanta non si arrende ma il colpo di testa di Yepes (fuorigioco) è facile presa di Da Costa.
Al 43’ Denis cerca l’angolo alla sinistra del portiere blucerchiato ma la sorte non lo premia. Quindi l’intuizione di Bjarnason per Soriano che spara alla stelle. Arriva il triplice fischio e con lui il secondo successo consecutivo della Sampdoria, il primo a Marassi. La strada intrapresa è quella giusta ma non sempre possono bastare 45’ per portare a casa il risultato. Mercoledì in casa del Verona il nuovo banco di prova. Adesso che la classifica fa un po’ meno paura è giunto il momento di ritrovare gioco e serenità. “Vi vogliamo così”, questo il coro intonato dalla Sud dopo quanto visto nella ripresa.