Economia

Atp, ancora nessun piano industriale. La Cgil: “Ognuno faccia la sua parte, attesa insostenibile”

sciopero atp

Carasco. La settimana scorsa a Genova, in Prefettura si è svolto un confronto sul futuro della Atp, delle 500 famiglie dei lavoratori dipendenti dall’ azienda e sul diritto ad un trasporto pubblico decente dei cittadini della sessantina di comuni serviti.

Nell’incontro da parte delle istituzioni, della direzione aziendale e dei revisori dei conti si è deciso di attivare da subito una particolare procedura di concordato nella quale devono intervenire diversi protagonisti e fattori per raggiungere il risultato di messa in sicuro della azienda e del servizio (creditori,Enti locali soci , Regione/Filse , intervento di un “privato” etc.).

I due elementi che sono emersi come chiaramente immediatamente determinanti sono: la rapidità nella messa a punto della procedura e di conseguenza, urgentemente, anche il “Piano Industriale di rilancio della a zienda” da presentare alle organizzazioni sindacali.

“Il sindacato, pur fortemente dissenziente sulla ‘Privatizzazione’, pur di salvare i posti di lavoro ed un servizio essenziale per i cittadini (di cui moltissimi e soprattutto nell’entroterra ultrasessantacinquenni) ha subito questo percorso condividendone dubbi e preoccupazioni con i lavoratori ma predisponendosi da subito al confronto – spiega Marco Roverano, responsabile Cgil Tigullio – Ormai sono passati una diecina di giorni, ma sembra un anno, il piano industriale e quindi la identificazione degli investimenti necessari , i mezzi nuovi, i chilometri e le corse utili a garantire un effettivo trasporto pubblico, migliori e più puntuali tariffazioni, sono ancora forse nella penna ma intanto appaiono sui giornali misteriosi ed irresponsabili annunciatori di disgrazie invece che di rinascita”.

“Perché questo inspiegabile ritardo?A chi fa comodo fare annunci di finali tragici? Quando si comincia sul serio a parlare del piano? Qualcuno pensa veramente che si possa far sparire da un giorno all’altro il servizio di trasporto pubblico in questi comuni? – prosegue Roverano – I sindaci soci della ATP, sono consapevoli e siamo convinti disponibili a fare la loro parte come la devono fare la regione e la provincia e gli stessi creditori, e come dovrà fare anche il privato. Ora però non si può far passare ulteriormente il tempo senza far sorgere tra i cittadini dei comuni serviti da ATP e tra i lavoratori che si voglia, (anche involontariamente) creare un clima di confusione e preoccupazione, una pressione indebita sui lavoratori e sulla loro partecipazione a questo percorso”.

Secondo la Cgil questi tempi di attesa sono insostenibili. “Ognuno faccia la sua parte e da subito, senza che qualcuno pensi che le responsabilità e gli errori di ieri e di oggi possano ricadere sui lavoratori e sugli utenti”, conclude Roverano.

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