Genova. ”Per Amiu non è importante privatizzare, per Amiu è importante uscire dall’in house, qualsiasi forma si trovi per uscire dall’in house e quindi poter stare sul mercato, va bene, non abbiamo bisogno di un partner industriale che ci aiuti a migliorare”. Lo ha detto il direttore generale di Amiu Pietro D’Alema durante la commissione comunale sul futuro dell’azienda che si occupa della raccolta
dei rifiuti a Genova partecipata al 100% dal Comune.
”Abbiamo il 70% dei ricavi derivanti dal Comune di Genova, l’essere in house prevede il vincolo di lavorare prevalentemente per il tuo azionista, ma c’è un secondo vincolo: – ha evidenziato D’Alema – nulla vieterebbe all’azienda di partecipare a delle gare e a crescere sul mercato, fatta salva la soglia del 70-80% a Genova, ma la normativa nazionale ci dice ‘se sei in house cresci, l’importante è che non assumi’ a causa dei vincoli del Patto di Stabilità per il Comune di Genova. Così è impossibile crescere”.