Stadio Luigi Ferraris. Lodi fuori dalla lista dei convocati per scelta tecnica, Matuzalem che si riprende il centrocampo e il greco Fetfatzidis in campo dal primo minuto. Il Genoa di Gasperini cambia volto ancora una volta: rosa ampia come la possibilità di variare l’undici titolare. Dopo la batosta rimediata contro la Juventus a Torino i rossoblù ripartono dal Parma di Donadoni e del fischiatissimo Cassano.
“Una partita che ci concede la possibilità di migliorare la classifica”, la sentenza pronunciata alla vigilia da Gasperini. Perin in porta, Antonini, Portanova, Manfredini e Antonelli (il numero 13 ha licenza di aggredire la fascia) in difesa, Vrsaljko, Matuzalem, Biondini e Bertolacci a centrocampo, Fetfatzidis e Gilardino in avanti. È con questa formazione che il tecnico di Grugliasco spera di avere la meglio sui gialloblù.
Arbitra Russo di Nola, il primo pallone è tra i piedi dei giocatori di casa. Ed è subito subito show del greco. Il cronometro non ha ancora visto scattare il primo minuto che Fetfatzidis, abbattuto nell’area rossoblù, si guadagna il rigore. Sul dischetto si presenta Gilardino che ancora freddo calcia centrale consentendo a Mirante di respingere e di fare un figurone.
Rischia di costare cara l’incomprensione Antonini-Perin, per poco non ne approfitta Cassano. Il Genoa rischia grosso anche al 17’: il fraseggio Parolo-Palladino porta al tiro proprio l’ex rossoblù che da buona posizione non inquadra la porta. Al 20’ si fa male Vrsaljko, Gasperini butta nella mischia Centurion. Il liscio di Antonini fa tirare un sospiro di sollievo a Mirante. Alle stelle la replica dalla distanza di Mesbah.
Al 28’ Manfredini si fa soffiare il pallone da Cassano (la colpa è però di Portanova che doveva indirizzare ad altri compagni la sfera): il 99 gialloblù si inventa un tocco delizioso e smarcante per Parolo che incredibilmente spreca. La bella galoppata sulla destra di Centurion frutta solo un angolo. Al 40’ Cassano, servito da Palladino (irridente il suo dribbling su Antonelli), supera Perin: la bandierina alzata del guardalinee gli strozza l’esultanza in gola. Debole il successivo tentativo del barese. Il prmo tempo si chiude qui.
In avvio di ripresa Gilardino stacca per Antonelli che entra nel cuore dell’area gialloblù e calcia in porta trovando l’opposizione di Mirante. Il Parma risponde con Mesbah che elude il maldestro tentativo di fuorigioco dei rossoblù: il suo tiro sembra indirizzato in porta, è Antonelli a ergersi a muro e allontanare la minaccia.
Scampato il pericolo il Grifone spiega le ali e si porta in vantaggio. È Gilardino a volare più in alto di tutti (ancora una volta) e a insaccare di testa per il boato del Ferraris: 1-0. Il pareggio arriva un minuto più tardi ma Mesbah è in netto fuorigioco. Al 13’ fuori Fetfatzidis, scocca l’ora di Marchese. Ancora Genoa in avanti con Matuzalem ma questa volta Mirante c’è.
Donadoni spedisce in campo Sansone e Biabiany, escono Rosi e Palladino: grandi applausi per il napoletano, chi segna nel derby gode di gloria eterna. Cambia anche il Grifone con Kucka che prende il posto di Antonelli. Negli ospiti spazio per Amauri, out Valdes.
I gialloblù non si arrendono ma la botta di Gargano è facile preda di Perin. Gilardino, lanciato in contropiede da Kucka, si allunga troppo il pallone (nessuno ha il coraggio di dire nulla dopo i 40 metri di campo fatti dall’attaccante a cento all’ora) consentendo a Mirante di impedire il 2-0. Errore fotocopia quello di Kucka al 90’. Al triplice fischio il Genoa conta un più tre punti in classifica e il controsorpasso sui cugini. Gasperini si gode il secondo successo consecutivo al Ferraris, in totale sono 7 punti in 4 partite: con questi numeri si vive più tranquilli.