Cronaca

Via Prè, non solo saracinesche abbassate. Gli imprenditori ci credono: “I turisti ci sono, aspettiamo i genovesi”

Genova. Una via architettonicamente bellissima, incastonata, come un gioiello, tra la Commenda, i Truogoli di Santa Brigida, a pochi passi dal mare e dal Porto Antico. E’ via Prè, la cui fama, nel bene e nel male, si mantiene intatta nel tempo.

“I turisti se la ricordano anche dopo trent’anni – racconta Antonio -Sarà per il fascino anche un po’ lugubre e sinistro, ma è una via architettonicamente bellissima, non vedo perché non si debba rivalutare e renderla appetibile, anche dal punto di vista commerciale”. Antonio, appunto, è uno degli imprenditori, e non l’unico, che, nonostante le saracinesche abbassate una dopo l’altra, ci ha provato. “Nell’ambito di un progetto che coinvolge anche l’assessorato al Commercio e i comitati di Prè stiamo cercando di rivalutare la zona e riscoprirne anche l’italianità”, spiega ancora Antonio che insieme alla moglie ha aperto in piazza Sant’Elena “L’antica trattoria della Darsena”.

I primi riscontri sono positivi. “Arrivano molti turisti, ora però vorremmo vedere anche i genovesi”, dice Antonio. Manca il passaggio dei concittadini così come manca un panificio, o un supermercato, esercizi di prima necessità che possono cambiare il volto di una via, come successo a Sant’Agostino più recentemente. A breve, comunque, in piazza sant’Elena aprirà anche “una gastronomia e una gelateria. Cerchiamo anche di far riaprire i negozi chiusi, come l’ex Mamacita. Via Prè è architettonicamente bellissima, è famosa, è un brand. E noi vogliamo che i genovesi ritornino”, conclude Antonio.

E poi ci sono i locali di Comune e Sovrintendenza che attendono l’assegnazione da oltre un anno. “Dal Comune dicono che i bandi sono in via di lavorazione e probabilmente usciranno a breve – sottolinea Giuseppe Fanfani, Osservatorio Prè-Gramsci – ce lo auguriamo, questo deserto è veramente mortificante”. Eppure, nonostante le saracinesche abbassate, qualcosa cambia. L’inaugurazione degli sportelli sociali e gratuiti per tutti i cittadini, così come gli imprenditori che rispondono. “Antonio farà rivivere Sant’Elena, era un delitto lasciarla così – aggiunge Fanfani – Ma ora dobbiamo far arrivare il flusso turistico”. Quello che chiedono al Comune è una cosa su tutte: “tempi brevi”. “Ci rendiamo conto, non è facile e la burocrazia è un moloc che uccide, ma il Municipio è stato celere, gradiremmo che anche Tursi lo sia. L’assessore Oddone si sta muovendo bene, speriamo che sia i patti d’area, sia il regolamento del commercio siano definiti rapidamente”.

Intanto, piano strada, un giovane amministratore di condominio, ha deciso di trasferire l’attività qui, in via Prè, stimolato da “questi condomini che si stanno impegnando e anche per il tenore di vita”. “L’impegno dei proprietari c’è – racconta Gianluigi Bertoni – qualche segnale arriva anche dalle istituzioni per incentivare una migliore vivibilità. I turisti passano, le giovani coppie ci abitano, ma serve investire sul tessuto sociale e commerciale. La zona alla fine è molto controllata e il Comune dovrebbe intervenire tramite incentivi. Non è un periodo facile, è vero, ma qui c’è ancora bisogno di cose basilari”. Un supermercato, un panificio, ad esempio.

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