Si è svolta nei giorni scorsi una manifestazione davanti a Montecitorio per protestare contro l’introduzione delle tasse sulle “e-cig”.
A scendere in piazza sono stati gli associati ANAFE (Associazione nazionale fumo elettronico) con lo slogan «Non siamo fumo».
Secondo i manifestanti, le nuove tasse del governo metterebbero a rischio un settore che, in meno di 18 mesi, ha saputo creare 5 mila nuovi posti di lavoro.
«Una tassa ingiusta – dicono dall’Anie – perché equipara di fatto la e-cig alle sigarette tradizionali, senza tenere conto del fatto che si tratta di una alternativa al tabacco, meno dannosa, e che aiuterà lo Stato a risparmiare sulla spesa sanitaria».
L’apertura di un negozio di “e-cig” è ancora una ricca opportunità di sviluppo, ma è importante per l’imprenditore la scelta di appoggiarsi ad un franchising in grado di fornire tutta l’assistenza necessaria sia nella fase di start-up sia in quella della gestione quotidiana.
Un esempio di successo sono i negozi affiliati My Fashion Store. La mentalità degli amministratori del gruppo è sempre “in-progress”. Dalle sigarette elettroniche ai liquidi e ai sapori tutto è progettato e realizzato dagli specialisti del gruppo che conta oramai decine di punti vendita in tutta Italia.