Quezzi. La titolare di una tabaccheria di Quezzi è stata vittima di una truffa ben congeniata. La donna ha riferito che, il giorno prima, un uomo si era presentato nel suo esercizio chiedendole di ricaricare una carta Poste-Pay ma, avendo fornito un codice fiscale non corrispondente a quello del titolare della tessera, la ricarica non era andata a buon fine.
Lo sconosciuto, a quel punto, aveva salutato cordialmente allontanandosi dal negozio. Nella mattinata di ieri, la signora ha ricevuto in tabaccheria la telefonata di un sedicente dipendente della Sisal che l’ha informata di un’anomalia nel sistema dovuta alla precedente operazione non riuscita, chiedendole di attuare una particolare procedura necessaria per lo storno della somma di denaro ancora in memoria.
La donna, convinta della buona fede del suo interlocutore che dimostrava competenza in materia, ha seguito scrupolosamente tutte le indicazioni, fino al momento in cui si è accorta che aveva appena versato un importo di 1780 euro su una carta Poste-Pay. Gli agenti del Commissariato, acquisita la denuncia, avvieranno l’attività investigativa per poter risalire all’autore della truffa.