Genova. La Procura Generale di Genova ha respinto l’istanza con la quale i legali di parte civile avevano chiesto che venisse appellata la sentenza di proscioglimento per incapacità di intendere e di volere al momento del fatto nei confronti di Matteo Biggi, il portuale di 30 anni che il 12 novembre 2012 ha ucciso con una coltellata il suo omonimo e coetaneo, nella palestra della Compagnia portuali di Genova.
Gli avvocati Giuseppe Sciacchitano e Riccardo La Monaca che assistono i genitori e il fratello della vittima, con istanza motivata avevano chiesto che si svolgessero ulteriori approfondimenti investigativi indicando dei possibili testimoni che avrebbero potuto riferire di eventuali rapporti tra i due
Biggi. La Procura Generale ha sentito alcuni testi che hanno escluso che tra i due ci siano stati rapporti tali da far pensare a un possibile movente.
Sciacchitano e La Monaca hanno riferito che, ”al momento, dovranno valutare quali iniziative intraprendere”. Il processo a carico di Matteo Biggi, difeso dagli avvocati Silvio e Rinaldo Romanelli, si era svolto con rito abbreviato davanti al gup Marina Orsini che aveva disposto cinque anni di casa di cura
giudiziaria. Biggi si trova nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino.