Meno ricoveri ospedalieri: Genova capofila del progetto “Meglio a casa”

villa scassi

Genova. Ha preso avvio lo scorso 24 giugno, all’ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena, il progetto “Meglio a casa”, espressione della delibera della Giunta Regionale n° 226 del 2013, che si propone di ridurre i ricoveri ospedalieri impropri, intercettando e valutando precocemente le persone fragili residenti nei distretti socio sanitari 9 e 10 che accedono al Pronto Soccorso dello stesso ospedale, o che vi sono già ricoverate, per garantire loro un percorso di continuità assistenziale verso le dimissioni a casa con il necessario supporto atto ad evitare ulteriori ricoveri.
Capofila del progetto, che ha la durata di un anno, fino al 23 giugno 2014, è il Comune di Genova.

Le persone fragili inserite nel progetto vengono valutate dal Nucleo di Assistenza Tutelare Temporanea (NATT), che la ASL 3 ha costituito nell’ambito dell’ospedale Villa Scassi, utilizzando le risorse economiche (31.000 euro) assegnate a tal fine al Comune di Genova dalla delibera della Giunta Regionale n° 226 del 2013.

Il NATT, composto da un’assistente sociale e da un’assistente sanitaria reperite attraverso un contratto da borsista e da un infermiere appartenente ai servizi delle Cure Domiciliari del distretto sanitario 9 o 10, viene attivato da un infermiere del Pronto Soccorso che, al momento del “triage” (ovvero della selezione dei pazienti in base alla gravità), nel caso di codice colore bianco, verde o giallo, verifica l’esistenza o meno dei parametri di rischio di fragilità. Tali parametri sono:
1. almeno un precedente ricovero in ospedale negli ultimi 60 giorni ( ricovero o accesso al Pronto Soccorso);
2. sospetta malnutrizione e/o disidratazione;
3. stato confusionale;
4. ulcere trofiche e /o lesioni da pressione;
5. igiene personale scadente;
6. paziente non accompagnato da parenti o caregiver (persone che si prendono cura di lui).

Compito del Natt è valutare i pazienti segnalati dal Pronto Soccorso, definire per ognuno, entro 48 ore, il fabbisogno di assistenza familiare, indicando una delle tre fasce orarie (di 6 o 12 ore giornaliere, o in regime di convivenza) e attivare, attraverso un’apposita scheda di segnalazione, il soggetto imprenditoriale ((la cooperativa Agorà) selezionato dal Comune di Genova attraverso bando ad evidenza pubblica, per l’organizzazione delle prestazioni tutelari domiciliari svolte dall’assistente familiare. Per il costo delle prestazioni della cooperativa, il Comune di Genova utilizza le risorse finanziarie (34.000 euro) previste dalla delibera della Giunta Regionale n°226 del 2013.

Agorà gestisce e organizza le prestazioni di assistenza tutelare temporanea al domicilio del paziente/utente secondo il fabbisogno di assistenza familiare definito dal NATT, comprese le sostituzioni. Entro 24/48 ore dalla segnalazione, la cooperativa è in grado di fornire le assistenti familiari e di presentarle ai soggetti interessati. Per tale scopo Agorà gestisce e si avvale di un apposito registro delle/degli assistenti familiari, debitamente formate, che viene implementato e monitorato mensilmente. Le persone valutate e inserite nel progetto riceveranno gratuitamente i sostegni previsti per 30 giorni, a partire dal momento della dimissione ospedaliera. Al termine di questo periodo potranno valutare se continuare ad avvalersene. In tal caso, dovranno stipulare un nuovo contratto con l’assistente familiare. Qualora scelgano di mantenere il sostegno burocratico di Agorà, questo verrà fornito a pagamento.

Per la realizzazione del progetto il Comune di Genova ha stipulato un protocollo operativo con la ASL 3 genovese e con il comitato dei sindaci del distretto socio sanitario 10 Genova, Valpolcevera e Vallescrivia, per definire i compiti di ognuno. Al 19 settembre hanno aderito al progetto 49 persone, 27 residenti nel distretto socio sanitario 9 e 22 residenti nel distretto socio sanitario 10, dei quali 5 nei Comuni dell’entroterra.

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