Liguria, Chiesa: “Stop alla legge sulla pesca”

pesca

Liguria. La riunione dei gruppi consiliari di maggioranza svoltasi oggi pomeriggio in via Fieschi e appena conclusa ha discusso con una certa vivacità la proposta di legge sulla pesca presentata dall’assessore all’agricoltura, floricultura, pesca e acquicoltura Giovanni Barbagallo.

Nelle ultime settimane il provvedimento ha scatenato le motivate proteste dui quanti praticano la pesca e, tra le altre, delle associazioni dei pescasportivi dei Comuni di: Lavagna, Sestri Levante e Moneglia.

“Proteste che ho sempre ritenuto motivate – afferma Ezio Chiesa (Liguria Viva) in quanto il disegno di legge contrappone il comparto della pesca professionale a quello dei pescasportivi”.

Approvando la legge si corre il rischio che la Regione Liguria sia la prima a legiferare su un tema che, invece, deve essere affrontato a livello nazionale al fine di evitare provvedimenti che non risolverebbero il problema dei pescatori professionali.

“Impensabile individuare nei pescasportivi – continua Chiesa – la principale causa del depauperamento delle risorse ittiche”.

Le pesca storicamente rappresenta una peculiarità della nostra regione che nei secoli è stata fonte di sopravvivenza per quanti vivono nei borghi marittimi.

“Alcuni norme presenti nel provvedimento, vedi il taglio della pinna caudale e l’obbligo delle marcature degli attrezzi – continua Chiesa – sembrano una vera e propria vessazione nei confronti dei pescasportivi della sola Liguria”.

Certo i pescasportivi non possono, come previsto dalle vigenti norme, vendere il pescato, in caso contrario finirebbero per fare concorrenza a quanti praticano la pesca in modo professionale.

Altri sono i metodi per individuare quali prodotti ittici vengano immessi illegalmente sul mercato, a cominciare da un maggiore coinvolgimento della Guardia Costiera e di quanti sono preposti a tali controlli..

“Sono invece favorevole – continua Chiesa – ha un provvedimento a livello nazionale vedi ad esempio il Pdl 2928, presentato nella scorsa legislatura dai deputati Luciano Rossi, Ceroni, Germanà, Mazzucca, Minardo e Pizzolante, teso a disciplinare la pesca dilettantistica in mare come attività che non persegue fini di lucro, ma quale elemento integrante delle tradizioni popolari e culturali italiane.

Nonostante il quadro generale preveda il decentramento amministrativo delle competenze sulla pesca a favore delle Regioni alcuni provvedimenti devono attuati a livello nazionale.

Chiesa di Liguria Viva e i capigruppo di Sel Alessandro Benzi e Udc Marco Limoncini e altri consiglieri presenti alla riunione hanno pertanto chiesto che il Ddl “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 10 novembre 2009, n. 50 (Disposizioni regionali per la modernizzazione del settore pesca e acquacoltura) predisposto da Barbagallo non vada all’esame della commissione competente.

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