Genova. Un appartamento di proprietà delle Opere Pie, lasciato vuoto e in abbandono, è da oggi occupato da una famiglia, che vive con soltanto 270 euro al mese e che da oltre 6 anni attende l’assegnazione di una casa comunale. Ecco perché Barbara, 59enne di Genova, ha deciso di occupare, insieme ai ragazzi dello Sportello per il Diritto alla Casa, una casa in piazza Cernaia.
“Ero sotto sfratto da più di un anno e da 6 anni ho fatto domanda per avere una casa del Comune insieme a mio figlio. Ho partecipato a tutti i bandi e presentato le certificazioni necessarie, visto che sono invalida al 100% perché malata di cancro – spiega Barbara – tutto è risultato sempre in regola e poco tempo fa la mia pratica è entrata tra quelle urgenti, ma la proposta è stata quella di offrirmi una camera in un albergo, che in realtà è un ex convento”.
Dopo 6 anni di attesa, quindi, non una casa, ma una stanza. “Mi hanno detto che mio figlio, avendo 30 anni, avrebbe potuto andarsene a dormire sotto le stelle – prosegue la donna – Poi mi hanno proposto un’altra soluzione, ovvero avrebbero aggiunto un letto in camera per mio figlio”.
Barbara e suo figlio vivono con una pensione di invalidità di 270 euro al mese e quindi è assolutamente impossibile per loro pagare un affitto ad un privato e concedersi anche il “lusso” di mangiare. “Quando mio figlio riesce a lavorare entra qualcosa di più, ma non c’è nulla di fisso, solo occupazioni saltuarie – prosegue – con l’occupazione di oggi vogliamo dare un segnale al Comune, che dovrebbe dare le case a chi ne ha veramente bisogno e non a chi vuole risparmiare pur avendo la possibilità di pagare un affitto a privati”.
La storia di questa donna e di suo figlio non è l’unica. “A Genova c’è gente che ha dormito per mesi in macchina, ma io non ho neppure quella – dice Barbara – oggi avrebbe dovuto venire il fabbro a cambiare la serratura nell’appartamento da cui ho ricevuto lo sfratto, ma per fortuna siamo riusciti a venire ad un accordo con il proprietario e quindi mi lasceranno il tempo per fare il trasloco”.
Certo, la nuova casa occupata non potrà essere la soluzione definitiva e Barbara lo sa. “Questa soluzione non è in regola e spero sia solo transitoria – conclude – Le case del comune ci sono, anche ristrutturate, e spero che finalmente ne venga assegnata una anche a noi”.