La Sampdoria va a sprazzi e si arrende a un Milan modesto: a San Siro finisce 1 a 0

da costa

Milano. Non è un’ultima spiaggia, certo. Ma la Sampdoria contro il Milan è obbligata a cambiare rotta. Le condizioni non sono delle più terribili, un Milan azzoppato, senza l’appoggio della curva, titubante.

Delio Rossi sa che le prove d’appello per molti dei suoi sono terminate. Decide di cambiare ancora modulo, ma non opta per il suo marchi di fabbrica, sceglie invece il 4-4-2. Da Costa in porta, linea dei quattro con De Silvestri, Mustafi, Regini, Costa; a centrocampo Gavazzi, Palombo, Obiang e Wszolek; Sansone intorn a Gabbiadini. I primi minuti sono minuti di calcio, inaspettato da entrambe le parti. Il Milan appare pimpante

Al cross di Zaccardo risponde una cavalcata di De Silvestri, ma il cross attraversa l’area senza incontrare alcun avanti blucerchiato. Il Milan manovra e trova alcune soluzioni pericolose, la Sampdoria fa densità, ogni tanto sbanda, ma non disdegna le ripartenze. Dal 15′ al 17′ i rossoneri creano due azioni gol prima con Birsa e poi con una splendida conclusione di Constant al volo di sinistro che finisce al lato. Dall’altra parte risponde Sansone atterrato da Zapata secondo l’arbitro tutto regolare.

La parte centrale del prim tempo la Sampdoria gestisce meglio la pressione dei padroni di casa, e quando alleggerisce mette paura. Al 27′ da corner Costa prova a ribadire la prodezza dell’anno passato, ma il suo colpo di testa finisce a lato di un soffio.

Si sveglia anche Gabbiadini che prova a impegnare Abbiati da distanza siderale, ma l’esito fa apparire i suoi tentativi velleitari. Al 45′ tutti negli spogliatoi.

Nel secondo tempo le buone sensazioni durano lo spazio di un minuto. Il gol del vantaggio per il Milan lo segna Birsa, una ex meteora rossoblù, che raccoglie la palla al limite dell’area e calcia nell’angolino troppo lontano per Da Costa. Regini si lascia sorprendere.

Un giro di lancette e ancora Birsa impegna Da Costa, che respinge su Poli, il quale mette palla in mezzo e Robinho a porta sguarnita sbaglia un gol già fatto. Il gol sbriglia il Milan che trova con molta più fluidità le sue giocate. Sampdoria non pervenuta. Dovrebbe far pressing e alzare il ritmo, si trova invece a osservare il possesso palla del Milan.

Il primo spunto blucerchiato arriva al 60′, ancora De Silvestri che si beve Constant, bella palla al centro, colpo di testa di Soriano, parata facile di Abbiati. Delio Rossi fa entrare anche Krsticic al posto di Palombo, poi Petagna al posto di Gabbiadini.

Il Milan ci riprova ancora da destra, cross basso per Matri che gira a rete a botta sicura, ma Mustafi si immola. Risponde Obiang con una sassata dai 22 metri, fuori di un soffio.

La Sampdoria ora sembra più decisa: da appoggio del solito De Silvestri, Petagna prova la girata al volo ampiamente fuori dallo specchio. Cresce Sansone che trova parecchie giocate importanti, ma che si perde quando arriva al tiro. All’82’ impegna Abbiati da punizione defilata e distanza notevole.

La Sampdoria ci prova fino alla fine, sia con giocate estemporanee, sia con trame ben organizzate, manca però la finalizzazione.

Finisce la partita, con non pochi rimpianti per la Sampdoria che non ha mai provato a mettere in difficoltà i rossoneri se non quando è andata in svantaggio. La classifica si allunga, le dirette concorrenti fortunatamente zoppicano.

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