In ritardo, ma buona. In Liguria la vendemmia slitta di due settimane

vino liguria

Liguria. Vendemmia in ritardo, ma buona, in Liguria. Le previsioni sono del centro di agrometeorologia applicata dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Liguria che ha sede a Sarzana , effettuate attraverso la rete di monitoraggio in una trentina di aziende. Le analisi effettuate sulle uve raccolte con il primo campionamento, del 5 agosto, mostravano in tutte le quattro province liguri un ritardo nella maturazione rispetto allo scorso anno: zuccheri più bassi e acidità più elevate.

“In effetti, lo sviluppo della vite si era già mostrato in ritardo nelle varie fasi fenologiche (germogliamento, fioritura e fruttificazione) a causa delle condizioni meteo della primavera e dell’inizio estate, caratterizzate da abbondanti piogge e temperature inferiori alle medie stagionali. Di conseguenza le uve hanno iniziato in ritardo il processo di maturazione”, spiega Beatrice PesentI Barili, dottoressa agronoma del centro regionale.

Anche i campionamenti successivi al primo hanno confermato questo andamento e il ritardo a oggi è quantificabile in circa 10-14 giorni. Le ultime analisi ,eseguite su uve raccolte il 2 settembre,mostrano comunque un buon rapporto tra zuccheri e acidità: le uve stanno accumulando sostanze zuccherine regolarmente, senza però perdere troppi acidi. L’acidità è utile per l’equilibrio organolettico del vino e per la sua conservabilità.

Le aziende vinicole in Liguria sono oltre 1700. Si tratta, nella stragrande maggioranza, di piccoli produttori. La superficie vitata regionale è di 1547 ettari, di cui 540 a Doc- Denominazione di origine controllata, 53 quella dove si producono vini Igt e 954 quelli da tavola. La produzione totale di vino è di oltre centocinquemila ettolitri , pari a una produzione di circa 4 milioni e mezzo di bottiglie. Il “sistema qualità” della vitivinicoltura ligure si esprime in otto denominazioni di Origine Controllata. Sono: Doc Ormeasco di Pornassio, Doc Rossese di Dolceacqua, Doc Riviera Ligure di Ponente, Doc Val Polcevera, Doc Golfo del Tigullio –Portofino, Doc Colline di Levanto, Doc Cinque Terre, Doc Colli di Luni) e in quattro Indicazioni Geografiche Tipiche (Igt Liguria di Levante, Igt Colline del Genovesato, Igt Colline Savonesi, Igt Terrazze dell’Imperiese).

Tra le uve a bacca bianca il vitigno più diffuso in tutte le quattro province liguri è il Vermentino, seguito dal Pigato e Lumassina per la provincia di Savona, il Bosco e l’Albarola per La Spezia, la Bianchetta e il Moscato per Genova. Tra le uve a bacca nera il Rossese di Dolceacqua, l’Ormeasco, la Granaccia e il Ciliegiolo sono tra i vitigni più rappresentativi.
Tra i vini passiti da segnalare il celebre Schiacchetrà delle Cinque Terre.

A questi vitigni “tradizionali” si aggiungono quelli frutto della valorizzazione del patrimonio varietale autoctono ligure curata dall’assessorato all’agricoltura regionale che ha permesso un recupero capillare su tutto il territorio di numerose varietà autoctone minori a bacca bianca e rossa di particolare valore enologico fra cui Ruzzese, Moscatello di Taggia, Barbarossa, Massaretta, Bruciapagliaio, Picabon, Fratepelato , Vermentino nero.

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