Cronaca

Genova e Tigullio, tra spreco e povertà: quando la spazzatura diventa cibo

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Genova. Nonostante la crisi ogni anno in Italia 4.000 tonnellate di alimenti finiscono in discarica, il 18% della carne, il 15% del pane e della pasta, il 12% di frutta e verdura, tutti prodotti ancora utilizzabili, ma rimasti invenduti sugli scaffali delle attività commerciali. In tutto questo non stupisce il fatto che siano in costante aumento le persone che ogni giorno cercano cibo nei cassonetti della spazzatura. L’ultima segnalazione arriva da Rapallo, ma anche a Genova sono decine i senzatetto che raccolgono cibo dai bidoni dell’immondizia.

“Mentre buttavo l’umido c’era una persona che ravanava nella spazzatura..x terra c’erano tanti sacchetti di insalata in buono stato e patate, di un noto supermercato. Mi chiedo perché le buttino invece di darle alla mensa dei poveri”, scrive Angela sulla pagina Facebook “Mugugno a Rapallo”. Una domanda che sorge spontanea.

“Anche io me lo chiedevo, allora sono andata dal direttore del supermercato, ha detto che la legge non permette di darlo ai poveri, e la sera devono buttare tutto, per una questione di igiene e sanità”, risponde Franca. “E’ questo il punto…la legge costringe a buttare”, conferma Gilli.

Ma forse qualche soluzioni si potrebbe trovare. “Fuori Liguria però, visto in TV, vendono a prezzi super scontati le cose prossime alla scadenza, oppure in Emilia mi pare le portino alla mensa dei poveri”, scrive ancora Angela, che si riferisce al progetto “Last minute market”, attivo a Bologna. Anche a Genova, però, esiste qualcosa di simile. La Comunità di San Benedetto, infatti, nello scorso mese di marzo ha dato il via al progetto “Crea”, centro recupero eccedenze alimentari, che ha lo scopo di recuperare i generi alimentari invenduti di mercati ed esercizi commerciali e poi ridistribuirli a persone in difficoltà. La filosofia è quella già adottata dalla Comunità di San Benedetto con i vestiti e i pc rigenerati.

Insomma, esistono progetti e iniziative per ridurre gli sprechi, ma i dati restano allarmanti, come testimonia il report dell’ottobre 2012 stilato da Save the Children, secondo cui la Liguria si colloca al secondo posto in Italia tra le regioni che sprecano più cibo. Secondo i dati presentati in occasione della settima tappa del viaggio del Palloncino Rosso nell’ambito della campagna globale Every One contro mortalità infantile, ogni mese finiscono nella spazzatura l’equivalente in cibo di 37 euro. La media nazionale dello spreco di cibo è invece di 28 euro e 50 centesimi.

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