Cronaca

Ex Centrale del latte, lavoratori: “Indecenza Lactalis”. Oggi Confindustria a Parma

centrale del latte

Genova. “E pensare che dopo il crack aveva incominciato molto bene ,il protocollo sociale verso i consumatori e i dipendenti …. i tempi cambiano e le cose si dimenticano…. Oltre tutto lamentano che il clamore della chiusura abbia fatto perdere circa il 20% dei volumi di latte…… e che se continua potrebbero mettere in discussione posti lavoro agenti e padroncini. Siamo veramente al ridicolo a dir poco, chiudono la centrale e noi non dovremmo neanche tenere viva la questione che siamo senza lavoro per colpa loro…. mi domando …..siamo noi dei marziani o sono loro….siamo in un sogno o in una barzelletta..”.

E’ il commento laconico che campeggia sulla pagina Facebook del gruppo “Io sto con la centrale del latte di Genova”, simbolo di disincanto e pessimismo tra i lavoratori dello stabilimento di Fegino, ancora in attesa di risposte sul futuro alla fine del primo anno di cassa integrazione straordinaria che interessa 35 lavoratori. Ieri al tavolo convocato in Regione, gli assessori Vesco e Oddone hanno ribadito che una cordata di imprenditori disposti ad acquistare l’edificio e l’area della ex Centrale esiste. Ma è l’azienda che deve valutare la proposta e soprattutto “decidere un prezzo congruo” per “dare un segnale al territorio e ai lavoratori che ha lasciato a casa chiudendo la Centrale” altrimenti “se vorrà lucrare sull’area sarà un danno per i lavoratori” .

“Quando gli si ricorda che hanno mancato agli impegni con i lavoratori fatti a maggio 2010 fanno cenno di abbandonare il tavolo – scrivono ancora i lavoratori – E pensare che quando c’era stata la rottura con apertura di mobilità (un lunedì a Parma) unilaterale dell’azienda, quando arrivata la raccomandata ufficiale la data del versamento previsto portava la data del venerdì precedente…significa solo che neanche hanno aspettato la fine riunione del lunedì. Comportamento altamente scorretto e deplorevole. Questa è la Parmalat di oggi”.

Oggi i rappresentanti di Confindustria Genova si recheranno a Parma per illustrare alla proprietà il nuovo progetto nel tentativo di ottenere la disponibilità reale a vendere e ad un prezzo congruo.

“L’azienda – hanno sottolineato ieri Vesco e Oddone – persevera nell’unico progetto che è il centro commerciale che non rientra nella programmazione urbanistica comunale. Fino ad oggi infatti le uniche opportunità di riutilizzo del sito sono venute solo dalle istituzioni perché l’azienda non ha trovato un interlocutore che potesse proseguire nel segno dell’industria”. Secondo i due assessori il centro commerciale non sarebbe infatti una conseguenza della chiusura di Parmalat, ma al contrario la causa.

E mentre si stanno esaminando i dettagli della nuova iniziativa che consentirebbe l’assorbimento di buona parte degli addetti si parla già di rinnovo per un altro anno della cassa integrazione straordinaria per consentire di vagliare nuove ipotesi di riutilizzo del sito.

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