Genova. Settimana turbolenta, lo si dice sempre, anche se uno dei tuoi collaboratori non è stato beccato dagli avversari di sempre mentre li spiava. Ieri dei colleghi (giornalisti insomma) sono stati beccati sul tetto di un palazzo pegliese per guardare l’ultimo allenamento condotto da Fabio Liverani.
Abbastanza per dire che le spie sono ovunque. Ieri silenzio al Signorini, mister Liverani non ha preso la parola. La concentrazione innanzitutto.
Il Genoa arriva a questo match un po’ più tremebondo della Sampdoria, anche per colpa di un calendario decisamente più difficile, addirittura proibitivo. Un Inter che ieri ha messo in difficoltà i campioni d’Italia della Juve e poi la Fiorentina di Montella, che sarebbe a punteggio pieno se oggi le avessero concesso un rigore che appariva evidente.
La formazione per il Grifone è meno certa. Non il modulo: 3-5-2 con le certezze Gamberini, Portanova e Manfredini come difensori, ma con l’incertezza su chi mettere dietro a difendere i pali. Gli ultimi spifferi vanno sulla riconferma di Perin, ma bisogna aspettare ancora qualche ora per aver una conferma. Poi Vrsaliko e Antonini larghi, Kucka a far legna, Lodi e Matuzalem a ragionare. Bertolacci (molto probabilmente preferito a Santana) dietro a Gilardino.