Una partita fondamentale, per il morale e per l’identità della Sampdoria. Meglio pareggiarla così, con il cuore, la rabbia, la voglia, che vincerla giocando sul velluto. Da rivedere però l’impanto iniziale.
Da Costa 5,5 – non può nulla sul primo gol, nel secondo tempo si fa trovare pronto le due volte che viene chiamato in causa pericolosamente dagli avanti sardi. Poi si fa sorprendere dalla punizione non irresistibile di Conti. Galleggiante.
Gastaldello 5,5 – il primo tempo appare ancora intontito. Poi una diagonale decisiva gli tira sul morale, e ricomincia a fare le cose per bene. Annaspante.
Palombo 5 – ti aspetti esperienza e autorevolezza, ti trovi davanti al pasticcio che apre la porta ad Ekdal e al fallo che dà il via al secondo vantaggio del Cagliari. Che poi a sprazzi, qua e là, concede quello che ti aspetti, diventa secondario. Frastornato.
Costa 6 – non gli si può anche chiedere di impostare come Pirlo, ma nel primo tempo da armata Brancaleone, là dietro è il più attento. Lesto.
De Silvestri 7 – dietro è quello che patisce meno, per gran parte del secondo tempo si prende la squadra sulle spalle e la spinge di là. Mette in mezzo palle interessanti, ed è una spina nel fianco della difesa rossoblù. Trova il pareggio con una girata da centravanti. Cagnaccio.
Bjarnason 4 – lo ammettiamo con onestà. Anche solo a dover scrivere qualche parola sulla sua prestazione viene da sbuffare. Si intravede a malapena un po’ di quantità gestita male. Paracarro. Dal 46’
Sansone 5,5 – se la Sampdoria nel secondo tempo ci prova è anche merito suo, però manda alle ortiche un paio di occasioni alla sua portata. Elettrico.
Krsticic 5 – dopo un anno di serie A a buoni livelli ci si aspetta da lui il salto di qualità. Rimane lì, in mezzo a fare il compitino. Scolastico.
Obiang 6,5 – suona la carica dopo 38 secondi, poi si spolmona, prova a ragionare, si mette in proprio, difende il fortino. Frangiflutto.
Gavazzi 5,5 – meglio da interno che sulla fascia. Mai nulla di memorabile, né in negativo né in positivo, però sta lì, corre, disturba, prova a smarcarsi. Dinamico. Dal 70’ Barillà – lo si ricorda per una palla (non) stoppata di stinco. Rivedibile.
Wszolek 5,5 – la cattiveria giusta, il tempismo giusto sul filo del fuorigioco, peccato che il guardalinee non è tempista quanto lui. A livello tecnico rimane un punto interrogativo. Incognita. Dal 56’ Pozzi 6 – aspetti tutto il tempo che da qualche mischia esca fuori il gol alla Pozzi, però questa volta non è lui a farlo. Serve a Gabbiadini l’assist del primo pareggio. Utile.
Gabbiadini 6,5 – bravo a far salire la squadra, che però lo costringe a giocare spalle alla porta, sempre fuori area e caspita se gli arriva una palla (una) da provare a spingere dentro all’interno dell’area. Gli arriva fuori dall’area, e non si lascia troppo invitare complice Agazzi. Compiuto.