Carasco. “Verificheremo”. La cautela, in ambito sindacale, è d’obbligo. Ieri sera a Carasco si è tenuta l’assemblea dei delegati sindacali Atp per spiegare quanto è successo la mattina in Prefettura. Un accordo raggiunto sul fil di lana, valutato con altrettanta cautela “positivamente” nell’unico senso possibile: il fallimento Atp è stato, almeno per il momento, allontanato. Il 30 settembre infatti non saranno portati i libri in tribunale come si paventava fino a poche settimane fa. In quella stessa data la commissione dei revisori valuterà se ci siano i termini per andare avanti con il “concordato bianco”, la soluzione posta ieri per evitare il crack.
Dopo l’eventuale ok della commissione, dovrà arrivare il placet dei creditori. Si andrà avanti settimana per settimana per un periodo “neutro” di qualche mese. A quel punto il piano industriale diventerà il fulcro dominante: fondamentale per il concordato stesso e perché di fatto sarà la base d’asta per il bando di gara per la cessione delle quote della Provincia e dei Comuni azionisti, clausola dell’accordo di ieri.
“Se, e sottolineo se, si presenterà qualcuno – spiega il segretario Filt Cgil, Camillo Costanzo – e rileverà l’azienda per il 2014 dovrà comunque rispettare quel preciso piano industriale”. Fondamentale, quindi, anche per i lavoratori. “Lì verificheremo come e se sarà portato avanti il servizio di trasporto e se ci saranno garanzie”. Lo spettro per i sindacati e i 492 lavoratori è che l’arrivo di un privato si traduca in tagli al servizio e al costo del lavoro per fare profitto.
“Il piano dovrà garantire il risanamento e il rilancio dell’azienda con contenuti concreti, ovvero un servizio adeguato, investimenti e nessun taglio sul costo del lavoro. Altrimenti se così non sarà saremo pronti a far ripartire la lotta”.