Villetta di Negro ancora nel degrado, Pellerano (Lista Biasotti): “Stanziati 800mila euro, non sono serviti a nulla”

Genova. “Un patrimonio culturale e artistico come Villetta di Negro non può continuare a versare nell’attuale stato di abbandono e degrado, soprattutto dopo che la Regione Liguria ha stanziato nel 2009, e in gran parte speso, ben 800 mila euro provenienti da fondi europei nell’ambito del Por 2007-2013. Fondi destinati proprio al recupero e alla valorizzazione del parco storico che di fatto non è si è mai realizzato a pieno”.

Così Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che ha presentato un’interrogazione al presidente Claudio Burlando per conoscere le linee che la Regione Liguria intende seguire per recuperare il patrimonio di Villetta di Negro e valorizzarne il potenziale turistico. “Mi chiedo – commenta Pellerano – come sia possibile che la Regione e il Comune non sfruttino il valore artistico di Villetta di Negro e, al suo interno, del Museo Chiossone, che raccoglie una delle più importanti collezioni d’arte orientale in Europa e sicuramente la più importante in Italia. Da oltre trent’anni questa struttura versa in condizioni di degrado e di conseguenza è poco frequentata dai genovesi e ancor meno dai turisti”.

“Negli ultimi anni il Comune di Genova ha potuto investire una cifra enorme in interventi di recupero nel parco, ma nulla è cambiato. Si tratterà di soldi gettati al vento se in futuro continuerà a mancare una regia gestionale – aperta al contributo dei privati – che sappia valorizzare e sfruttare le potenzialità di Villetta di Negro. Oltre a rappresentare un polmone verde per la città e un punto di ritrovo per i cittadini genovesi, questa oasi in pieno centro ha tutte le carte in regola per diventare un’attrazione per i turisti – sempre più numerosi – che visitano Genova, soprattutto quelli provenienti dall’estremo Oriente, noti per la loro alta disponibilità economica”.

“Genova dovrebbe sfruttare la presenza in città di una delle collezioni più importanti d’Europa, creando un connubio tra arte orientale e ospitalità italiana. Dovrebbe raccogliere l’eredità e il lascito di Edoardo Chiossone – disegnatore e incisore che seppe fare fortuna in Giappone e donò la sua collezione di opere a Genova – e realizzare a Villetta di Negro un punto di contatto fra Italia ed Estremo Oriente, Cina e Giappone in primis. I dati dicono il contrario: secondo l’ultimo Osservatorio turistico regionale, nel 2012 la percentuale dei tour operator che hanno venduto la Liguria in Giappone si è azzerato, registrando un trend negativo del -10% rispetto al 2011 e senza alcuna previsione di vendita per il 2014. Se guardiamo alla Cina la situazione è ancora peggiore: nessun tour operator promuove la Liguria addirittura dal 2008. Sono sicuro che un rilancio di Villetta di Negro e del Museo Chiossone, in sinergia con gli operatori turistici genovesi e con le compagnie croceristiche, possa contribuire a invertire la rotta e portare la Liguria tra le mete turistiche ambite dal grande pubblico orientale”.

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