Politica

Sentenza Mediaset: la “benedizione” della Guardia al “boss benefattore”

monsignor granara

Genova. Prima don Valentino Porcile, ora Monsignor Marco Granara. Il fatto è che, sotto la Lanterna, per Silvio Berlusconi sembra tirare una brutta aria, almeno in alcuni ambienti.

In realtà, dopo l’appello-provocazione di don Porcile, questa volta si dovrebbe parlare di “sopra la Lanterna”. Già, perché Mons. Granara è Rettore del Santuario della Guardia. In realtà la Guardia si trova nel comune di Ceranesi, ma questi sono poco più che dettagli: e non sfugge di certo l’importanza e il peso di chi appunto regge il più amato luogo di pellegrinaggio del genovesato.

Ma torniamo a noi. E’ il profilo facebook del prelato a lanciare il sasso contro Berlusconi. Che il post di Granara, scritto ieri e riportato qui integralmente, non nomina neppure, pur lasciando ben capire a chi voglia farlo.

“Baciate le mani al boss! Inchinatevi al boss! Riconoscete il boss come vostro “benefattore”! Non è lui che da lavoro a tutto il paese con la sua illuminata intraprendenza? Non è lui che fa opere sociali meritorie e benefica i poverelli? Quando passa, inchinatevi! Onorate l’onorata società che lo contorna e lo sostiene! E non vi venga in mente di chiedergli ragione di tanta benemerenza, dove ha preso tanti soldi per fare tanto bene così disinteressatamente. Ohibò, non vi sembra irriguardoso? Se accampa qualche diritto sui vostri figli e le vostre figlie (anche minorenni), sentitevi onorati che metta il suo sguardo sulla vostra famiglia. E’ un privilegio grande far parte degli intimi del boss. E, come ben sapete, lui è generoso come sempre … E’ grande nelle sue cose. Non ricompensa con paghette da affamati. Cos’è mai la dignità di fronte a certi compensi? Pregate per lui, che un dio lo conservi, lui e la sua (le sue) famiglia/e. Come faremmo senza di loro”.

“E, se poi, qualche spudorato (politico, magistrato o poliziotto che sia), pretende che anche un tale “benefattore” stia nei termini della legge comune per tutti … reagite, indignatevi, strappatevi le vesti. Siamo arrivati al limite!!! Qui ne va di mezzo il vero bene del popolo, ne va di mezzo la democrazia!!! Fermi tutti … i disoccupati, i cassintegrati, i giovani che che la 40% hanno perso la voglia di cercare un lavoro! E’ più urgente salvare il “benefattore”, la libertà del popolo o meglio …”il popolo della libertà”). Si fermino tutti i lavori del parlamento, le ferie agostane sacrosante del boss/lavoratore che si è fatto da solo e che ha fatto tanti sacrifici a sue spese per il bene del suo paese. Preparate i monumenti (non subito perché è ancora giovanissimo e il fatto potrebbe saperne di sublimazione ). LUI E’ NECESSARIO!!!”.

“Meno male che milioni di italiani intelligenti, liberi e onesti come lui, sono pronti a tutto per salvarlo dall’invidia e dalla cattiveria di certa gente. Questi almeno – ma unitevi anche voi – hanno detto che sono pronti anche alla “guerra civile” pur di salvare un Capo simile e con lui l’onore e la libertà della Nazione! Oh! Scusate … Non parlavo dei piccoli boss locali di mafia, camorra e ‘ndrangheta paesane. Questo si sapeva e siamo da sempre tutti rassegnati … Parlavo d’ …altro. Evviva l’etica! Evviva la morale! Evviva la libertà! Evviva la riforma della giustizia che finalmente sia una “Giustizia giusta!”.

Non è difficile indovinare il tenore dei commenti. Le due fazioni si ricreano dal nulla: chi approva e si scaglia contro Berlusconi; chi fa esattamente il contrario. Se così Lorenzo scrive “Grande Don Marco”, Anna Maria invoca amore e perdono per un fratello e si chiede “Perchè tanto accanimento?!”.

La discussione continua, lunga, già vista. Tra cene eleganti, magistrati, invidia e appelli alla misericordia. C’è anche chi, avendo votato il Pdl, si è pentito. Posizioni che sembrano inconciliabili. Mentre la sensazione di déjà vu si fa, poco a poco, sempre più forte.

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