Genova. Un applauso dei lavoratori sugli spalti dell’Aula Rossa e il consiglio comunale va ufficialmente in vacanza. L’appuntamento è per il 10 settembre, la data fissata per riparlare di partecipate e privatizzazione. Terminata la lunga maratona a Tursi, i visi, segnati dalle nottate precedenti, sono più distesi. Prevale un clima da soddisfazione generale, per quella che è stata ribattezzata nei corridoi “la delibera del buon senso”, ovvero la proposta del rinvio a settembre per approfondire lo spinoso tema con le parti sociali, agguerrite fino a ieri, approvata oggi da un consiglio unanime.
Grida vittoria il M5S, fautore di un vasto “c-ostruzionismo” e l’opposizione in generale. “E’ una vittoria dei lavoratori e della cittadinanza, non di uno o dell’altro”, ha detto il capogruppo Paolo Putti, prima del voto. “Vuol dire ribadire il principio che un percorso così importante e impattante va fatto in maniera partecipata, ed è questo il motivo della nostra opposizione. Si deve investire sulle partecipate strategiche, e pensare a un piano industriale preciso per le altre”, spiega ancora Putti che richiama a “un profilo di manager per competenze, e non per affinità politiche”, per offrire alla città “servizi e un minor costo possibile”.
Il Pdl calca la mano su una delibera che prima di tutto era “vuota”. “Aria fritta – commenta Lilli Lauro – volevamo questo rinvio, in un cambiamento radicale di posizione come questo, bisogna ascoltare le parti sociali. Prima del 10 di settembre sarà doveroso convocare lavoratori e sindacati, ovvero chi davvero conosce le partecipate al suo interno. Sia chiaro, non voteremo una delibera a scatola chiusa per i loro giochetti a scapito della città”.
E con il rinvio, anche la maggioranza si ricompatta. Gian Piero Pastorino, dopo lo “strappo” di ieri, torna oggi a vestire i panni di capogruppo di Sel: “Noi avevamo chiesto di non mischiare questa delibera, un tema che ha bisogno di un serio approfondimento, con il bilancio. Oggi ha prevalso il buon senso e la collaborazione tra tutte le forze politiche. Sono contento, ma lo è tutto il consiglio”.
D’accordo anche il capogruppo della Lista Doria, Enrico Pignone: “ha vinto il buonsenso – ribadisce – anche perché con questa delibera non si dovevano creare spaccature, ma mettere in evidenza sfumature diverse. Credo abbia vinto anche un metodo: quello della coerenza e della condivisione dei tempi e dei modi”. Come dire la fatica, inutile negarlo, c’è stata, ma oggi la maggioranza “ritrova la quadra per il bene della città”.
Anche il Pd, che la delibera la voleva fortemente, canta vittoria sicuro di un’approvazione a settembre. “Dopo il lavoro degli ultimi giorni la delibera c’è, è del sindaco ed è condivisa dalla maggioranza – commenta Simone Farello – non c’è bisogno di estendere il consenso a forze esterne, anche se crediamo sia corretto cercarlo comunque. Abbiamo molto apprezzato la relazione del sindaco, nel frattempo auspichiamo che ci sia un confronto con le parti sociali per approfondire alcuni temi”.
Una “relativa soddisfazione” per come sono andate le cose anche dal sindaco Doria. “Mi riconosco in pieno in questo testo”, ha detto in conferenza stampa. “Per ciascuna azienda vanno trovate le soluzioni migliori, non c’e una ricetta unica – ha poi sottolineato – Ma sono soddisfatto, perché è evidente che, a dispetto di quanto sperava qualcuno, la maggioranza tiene, anche se ovviamente si discute”.