La Spezia addio: la Società Geografica ridisegna l’Italia e la Liguria perde una provincia

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Liguria. L’Italia divisa in 36 Regioni. E’ l’idea di riordino territoriale proposta dalla Società Geografica Italiana, che ha composto una cartina dove vengono aboliti Province e enti considerati inutili. Un’elaborazione effettuata in accordo con il Ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie.

All’esame del tavolo di lavoro la riforma del titolo V della Carta Fondamentale che prevede l’abolizione delle 110 Province ed un riordino istituzionale funzionale per migliorare i servizi diminuendo la spesa pubblica. La proposta di “neoregionalismo” della Società Geografica parte da uno studio del 1999 che già prevedeva un ridisegno dei confini regionali volto a snellire la macchina burocratica e amministrativa delle Province e delle Regioni, oltre che a rivedere il territorio secondo criteri geografici, demografici, culturali, infrastrutturali e sociali.

“Le nuove regioni sarebbero il risultato di un’aggregazione intercomunale – spiega il presidente della Società Geografica Italiana, Sergio Conti – E non di un accorpamento delle province così come previsto dal ddl costituzionale approvato negli scorsi giorni”.

L’obiettivo, secondo la Società Geografica, è quello di proporre un’organizzazione dell’Italia articolato in una molteplicità di centralità strategiche secondo l’individuazione di una pluralità di “nuovi fattori di localizzazione” che sostengano un ritaglio amministrativo adeguato al territorio.

Dalla cartina emerge come la Liguria rimanga invariata nella sua forma comprendendo le zone di Imperia, Savona e Genova, ma con un notevole cambiamento: perde quella che oggi è la Provincia de La Spezia, che viene invece assegnata ad una nuova Regione costiera sul Tirreno, ossia alla fascia toscana.

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