Economia

Fiera di Genova, salta l’accordo sugli esuberi. I sindacati: “Non possono sempre e solo pagare i lavoratori”

fiera di genova

Genova. E’ saltato l’accordo sugli esuberi e i sindacati esprimono sconcerto per la determinazione di Fiera di Genova nel aver voluto ribadire i licenziamenti, contravvenendo non solo agli intenti e agli affidamenti presi nei vari incontri tenutisi in merito alla procedura, ma contravvenendo anche a quanto stipulato in il 29 maggio scorso tra i soci azionisti di Fiera di Genova, Cgil, Cisl e Uil e Filcams, Fisascat e Uil Tucs.

“Grazie a tale accordo, frutto di una lunga concertazione voluta e messa in atto dalle OO.SS, sono state realizzate le ricollocazioni a tempo indeterminato presso le società partecipate del Comune di Genova e se ne realizzeranno altre, come ad esempio quelle in Filse, che sono già concluse – spiegano Maurizio Fiore, Filcams Cgil, Silvia M. Avanzino, Fisascat Cisl e Fabio Servidei, Uil Tcs Uil – Infatti la profonda crisi della Fiera è da ricondurre ad una fallimentare e scellerata politica adottata dai soci e dagli amministratori, compresi quelli attuali che non si sono accorti di quanto accadeva all’interno di Fiera, attraverso investimenti sbagliati e una gestione finanziaria degli immobili dell’area fieristica pagati dalla Fiera ma a benefico di altri soggetti”.

La difficoltà di questa trattativa ha visto le OO.SS confrontarsi con la Fiera di Genova. che ad ogni incontro modificava la propria posizione. “Noi, al contrario abbiamo cercato fino all’ultimo la volontà di addivenire ad un accordo alle seguenti condizioni: abbiamo da subito richiesto l’utilizzo di ammortizzatori sociali che sono stati esclusi con l’apertura della procedura di mobilità; piano Industriale e rilancio industria fieristica; ricollocazioni del personale in esubero, indicato nella procedura, ossia la richiesta di un posto di lavoro a tempo indeterminato o comunque con garanzia occupazionale in caso di termine”.

Inoltre, “Rivisitazione del Regolamento Organico in funzione di una solidarietà, equità, per l’armonizzazione delle ricollocazioni; la richiesta del ritiro di 2/3 posizioni in esubero a fronte dell’imposta ricollocazione, da parte di Fiera di Genova, del dirigente non previsto in procedura; disponibilità delle OO.SS alla trasformazione e quindi negoziazione del Regolamento Organico in Contratto Integrativo Aziendale che possa prevedere un monitoraggio sulla ristrutturazione e la distribuzione negli anni a venire di eventuali elementi legati al raggiungimento di obiettivi – si legge in una nota – bbiamo richiesto un rinvio di un mese, contro quello di una settimana proposto dalla Fiera di Genova poco utile ed infruttuoso, al fine di lavorare ulteriormente sulla trattativa e per contattare i Soci Azionisti di Fiera al fine di recuperare tutte le posizioni che Fiera ritiene in esubero”.

Secondo i sindacati, l’atteggiamento tenuto dalla Fiera, in particolar modo della presidente che ha partecipato per la prima volta alla trattativa sulla procedura, ha dimostrato sin da subito la volontà di non addivenire ad alcun accordo. “Infatti i toni e le provocazioni sono state un elemento caratterizzante della manifesta volontà di rompere la trattativa. Il sindacato ha indicato un percorso chiaro e partecipativo per addivenire ad una soluzione del problema Fiera, ma il sacrificio non può essere ancora una volta a solo carico dei lavoratori ma anche verso gli amministratori ampiamente remunerati che in questi anni non si sono accorti di quanto stesse accadendo in Fiera – spiegano ancora i sindacalisti – Auspichiamo comunque di ricomporre e trovare soluzioni attraverso un tavolo con i soci Azionisti di Fiera ai licenziamenti annunciati da Fiera”.

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