Genova. “Lasciando le porte aperte, contiamo di aggregare progressivamente ulteriori risorse per mantenere i servizi e ottenere risparmi con l’aiuto degli operatori”. Questo in sintesi il percorso che la giunta Doria intende portare avanti per mantenere il welfare “di eccellenza” del capoluogo ligure, così come spiegato l’assessore ai Servizi Sociali, Paola Dameri, al termine della riunione con capigruppo e lavoratori del sociale oggi a Tursi. Un percorso che, però, non esclude l’aumento dell’aliquota Imu, si è lasciata sfuggire l’assessore rimandando tutto alla comunicazione del sindaco in aula.
“La giunta è contenta di questa forte partecipazione – ha detto Dameri commentando la folta presenza dei lavoratori del sociale – le difficoltà, come ha già spiegato il sindaco, derivano dai tagli imposti a livello nazionale”. I dati: a fronte di circa 80 milioni di tagli, il Comune ne ha risparmiato 50 sulla spesa corrente. “Uno sforzo enorme, però mancano ancora all’appello risorse che dovranno essere reperite con diverse manovre da presentare prossimamente al consiglio”. Dameri ha quindi confermato la “massima attenzione per la difesa del welfare cittadino, per altro di eccellenza, come testimoniano i riconoscimenti nazionali”. Sarebbe anzi “un danno per la città distruggere un sistema welfare costruito, dal 2000 in poi, grazie a un cammino in crescita e di competenze condivise”.
La situazione resta comunque difficile e la richiesta di mantenere i 42 milioni di euro per il settore (la cifra cioè del bilancio 2012) è secondo l’assessore “un po’ semplicistica”. “Noi abbiamo già una proposta di mantenimento dei servizi con minor spesa – ha spiegato Dameri – oggi abbiamo proposto un aiuto al Forum, che potrebbe portare risparmio senza contrarre i servizi. Di certo non possiamo confermare quella precisa somma, ma c’è l’impegno specifico di sindaco e giunta ad alimentare la spesa sociale con gli assestamenti di bilancio. La sfida è molto forte, ma, lavorando in questo modo, cercheremo di mantenere in essere i servizi. L’incertezza – ha concluso Dameri – purtroppo è il prezzo che dobbiamo pagare tutti per non chiudere oggi”.