Genova. “Egregio prof. Marco Doria, con la presente i lavoratori della Fondazione Teatro Carlo Felice Le comunicano ufficialmente l’intenzione di risolvere il Suo rapporto di lavoro intercorrente con i sottoscritti in termini immediati e per giusta causa”.
Ci sono anche i lavoratori del Teatro Carlo Felice sotto Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova. Magliette bianche con sopra disegnato il cartello “attenzione pericolo chiusura” sono venuti a portare la loro solidarietà ai lavoratori di Aster, che ormai da ore trattano e manifestano per accedere alle tribune dell’Aula Rossa.
Ma i dipendenti del Carlo Felice hanno anche ottenuto di consegnare una lettera al sindaco Marco Doria. Sopra c’è scritto “licenziamento per giusta causa”.
E’ questa la reazione dopo che il consiglio d’amministrazione del Carlo Felice ha deliberato a maggioranza l’avvio delle procedure di mobilità 48 dipendenti del teatro lirico genovese. Proposta che aveva avanzato nei giorni scorsi il sindaco (e presidente della Fondazione), Marco Doria, dopo che l’assemblea dei dipendenti aveva votato per il rinvio a settembre del referendum.
Il Sovrintendente Giovanni Pacor sostiene “la necessità del recupero dell’accordo frutto della lunga trattativa con i sindacati al fine della salvaguardia dei posti di lavoro e della salvezza del Teatro”.
“L’accordo e i contratti di solidarietà sono progettuali e rappresentano uno strumento di difesa per la situazione di emergenza a fronte di eventuali ritardi della politica – dichiara in una nota – anche se confidiamo molto nell’intervento del Ministro Bray. Tutto è comunque rimodulabile e riadattabile nella misura in cui le condizioni generali lo consentiranno”.
Intanto Palazzo Tursi rimane, per il secondo giorno consecutivo, “assediato”. Dopo la manifestazione spontanea, i lavoratori di Aster sono tornati a presidiare la sede del Comune.