Economia

Somministrazione alimenti e bevande, Ascom e Confesercenti: “Il nuovo piano punta su qualità e innovazione”

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Genova. Fiepet Confesercenti e Fepag Ascom esprimono la loro soddisfazione per l’approvazione in consiglio comunale al Piano presentato dalla Giunta per la somministrazione alimenti e bevande.

“Intendiamo sottolineare come questo nuovo strumento abbia avuto un percorso condiviso che ha coinvolto le associazioni dei consumatori e degli artigiani e consulta dell’handicap e abbia ascoltato in generale ampie rappresentanze della società civile”, spiegano le due associazioni.

Un percorso che si propone di dare alla città una nuova e più evoluta cultura imprenditoriale, puntando decisamente sulla qualità e sull’innovazione. Sono queste le linee guida da seguire. Fiepet Confesercenti e Fepag Ascom, infatti, non hanno mai chiesto di chiudere a tenuta stagna il settore, anzi si sono battute perchè dalla stagnazione di alcuni anni fa ci si aprisse ad una sana e leale concorrenza.

“Anche se occorre prendere atto che in questo difficilissimo momento, sono state chiuse solo dall’inizio anno ben 100 aziende. Il lavoro, la sostenibilità economica e la qualità, appunto, non sono garantiti dalle maggiori aperture “tout court”: non è aumentando indiscriminatamente l’offerta, ma semmai incentivando i consumi e la domanda, che si trovano nuove occasioni e nuovi posti di lavoro”.

Negli ultimi dieci anni la città ha continuato nella sua decrescita demografica, perdendo quasi il 5% dei suoi abitanti, ed in parallelo ha visto un progressivo innalzamento dell’età media. I flussi turistici sono sì aumentati, ma non in modo sufficiente a compensare la perdita di studenti universitari e l’uscita dei grandi gruppi aziendali che, in molti casi, hanno scelto come propria sede altre città.

“Tutto questo, sommato appunto all’acutizzarsi della crisi economica, ha messo in seria difficoltà il settore dei pubblici esercizi – proseguono Ascom e Confesercenti – Siamo dell’opinione che, in una città turistica, tutti i comparti commerciali debbano avere sviluppo e, se chi amministra ha un ruolo, esso è proprio quello di creare appetibilità commerciale nel proprio territorio”.

Altre città si sono poste il problema dell’accoglienza mettendo in campo strumenti per aiutare gli imprenditori a fare sistema.

“Per chi grida che questo nuovo piano commerciale limita la libera concorrenza ci limitiamo a ricordare, sommessamente, che le regole esistevano anche prima e proprio chi oggi è sulle barricate pochi anni fa le ha condivise o tutt’al più non se ne è curato – concludono – Ribadiamo che siamo e saremo sempre disponibili a rivedere regole che vadano in direzione di un miglioramento della qualità commerciale di Genova, possibilmente partendo dal dato che se migliora la città tutti ne abbiamo beneficio”.

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