Genova. Libera scelta in libero Stato. Si potrebbe parafrasare così l’iniziativa contro il provvedimento votato mercoledì 10 luglio dalla Commissione europea ENVI (Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare) che prevede la vendita obbligatoria di pacchetti coperti per il 75% da immagini terrificanti, il divieto di utilizzo di copri pacchetti, il bando delle sigarette slim, al mentolo e nei formati elettronici e forti restrizioni alle e-cig.
La tappa genovese è iniziata ieri, presso la biblioteca Berio, e oggi si sposta al Porto Antico. E’ promossa dal comitato Save the Choice, attivo nella difesa delle libertà personali e in varie iniziative di sensibilizzazione e informazione della cittadinanza. Fino a sabato 3 agosto nel capoluogo ligure saranno raccolte via tablet, con invio diretto agli euro parlamentari, le firme per dire no al provvedimento.
Il testo europeo sarà discusso e votato in sessione plenaria il prossimo 9 e 10 settembre. In caso di parere favorevole da parte del Consiglio dell’Unione Europea che rappresenta tutti i governi degli stati membri, l’Europa avrà soltanto qualche mese per adeguarsi alle nuove norme e applicarle. Con la conseguenza di subire in Italia, non soltanto, severe e controproducenti imposizioni che poco hanno a che vedere con la prevenzione, ma anche una perdita di molti degli oltre 200mila posti di lavoro nei settori della coltivazione del tabacco e nelle tabaccherie.
Sono oltre 8mila le firme totalizzate, a oggi, dal comitato Save the Choice, sia nelle piazze italiane che sul sito www.savethechoice.it e sui social media, Facebook, Twitter e Google Plus. La petizione è stata sostenuta da noti personaggi del panorama economico e sociale, dal politologo Edward Luttwak al presidente di Assoelettrica Chicco Testa, passando per il giornalista Filippo Facci e il parlamentare del Pdl Antonio Martino. E da una recente ricerca, realizzata da Save the Choice, in collaborazione con la società specializzata Populus, emerge che il 75% degli Italiani giudica negativamente la direttiva europea sui prodotti del tabacco e il 46% esprime un parere sfavorevole sull’operato dell’Unione Europea, sostenendo (59%) che iper-regolamentazione e burocrazia siano responsabili di danni all’economia del nostro Paese.
“La via migliore per ridurre il numero di fumatori non passa dai divieti o dalle immagini scioccanti, ma da una corretta informazione per favorire stili di vita più salutari e comunque da una scelta consapevole- ha commentato la portavoce del comitato Save the Choice, Annalisa Chirico- riportiamo al centro le persone nell’Anno Europeo dei Cittadini e fermiamo una direttiva che darà beneficio solo alla criminalità organizzata: quel mercato illegale del tabacco che grazie al contrabbando e alla contraffazione, nel primo trimestre del 2013, ha raggiunto una quota di oltre il 9%”.
“Oggi tocca al tabacco, domani a quali prodotti?” è il claim che Save the Choice ha scelto per la sua petizione nazionale che, lontana dall’essere un’apologia del fumo, non è nient’altro che un’energica presa di posizione a favore dell’individuo e della libertà d’impresa e di consumo.