Lavoratori lasciati fuori, Comune di Genova: “Inaccettabile impedire al consiglio di lavorare”

aster protesta comune

Genova. Mentre le manifestazioni sono ancora in corso, non si placa la polemica che contrappone i lavoratori delle società partecipate dal Comune di Genova e l’amministrazione. Tocca al Comune fornire la propria versione dei fatti.

“Questa mattina, alla ripresa dei lavori del Consiglio Comunale, chiamato a discutere le delibere collegate al bilancio, si sono radunati davanti a Palazzo Tursi numerosi lavoratori di Aster e di altre aziende partecipate del Comune. L’elevato numero di persone – scrive Tursi – non consentiva l’accesso di tutti allo spazio riservato al pubblico all’interno della Sala Rossa. La tribuna può ospitare, infatti, solo ottanta persone e la loro collocazione sopraelevata rispetto all’emiciclo costituisce, in caso di maggiore addensamento di folla, un oggettivo rischio per l’incolumità. Di questo concreto rischio si era avuta riprova già nella giornata di ieri durante la manifestazione di un gruppo di lavoratori Amiu, nella quale due agenti della Polizia Municipale erano rimasti feriti ed altre persone avevano rischiato di finire di sotto. Per questa ragione la presidenza del Consiglio Comunale, questa mattina, d’intesa con la conferenza dei capigruppo, ha previsto l’ingresso dei manifestanti fino ad esaurimento della capienza della tribuna (80 persone). I manifestanti hanno tuttavia preteso di entrare tutti insieme, ciò che ha costretto la Polizia Municipale a sbarrare temporaneamente gli accessi”.

“Il sindaco e l’amministrazione comunale hanno al contempo comunicato ai lavoratori Aster la piena disponibilità ad incontrare una delegazione, così come era avvenuto ieri con i lavoratori Amiu e numerose altre volte in precedenti occasioni”.

“L’Amministrazione comunale ribadisce che l’apertura al pubblico dei lavori del Consiglio Comunale, così come il confronto, non sono in discussione. Ciò che non può essere accettato è che venga impedito al Consiglio Comunale di svolgere la propria funzione democratica. Il Consiglio rappresenta tutta la città e ad essa deve rispondere con i suoi atti, qualsiasi siano le legittime diversità di opinione. Le manifestazioni, anche di protesta, se contenute in comportamenti civili e non violenti, appartengono a pieno titolo alla dialettica democratica e sociale. Nello stesso interesse dei diritti del lavoro, è necessario che la protesta non leda i principi democratici, ma, al contrario si ispiri ai valori che hanno da sempre contraddistinto il movimento operaio, particolarmente nella nostra città”.

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