Politica

Incostituzionalità abolizione Province, Chiesa: “Ora lo stop anche alla Città Metropolitana Genovese”

ezio chiesa

Regione. Sull’abolizione delle Province, la sentenza pronunciata ieri dalla Corte Costituzionale ribadisce “senza ombra di dubbio che le riforme delle istituzioni costitutive della Repubblica non possono essere fatte per decreto legge come invece avevano deciso i tecnici del Governo Monti”. Così Ezio Chiesa, consigliere regionale Gruppo Misto commenta la questione con una nota.

“L’unica strada corretta se si vuole arrivare all’abolizione delle Province – afferma Chiesa – resta la modifica da parte del parlamento del Titolo V soprattutto per quanto riguarda l’assetto degli enti territoriali”.

Non a caso nell’esporre la relazione di minoranza sul provvedimento del riordino delle Province avevo chiesto che, prima di decidere, sarebbe stato opportuno attendere la sentenza della Corte Costituzionale che ieri ha finito per stravolgere le decisioni assunte.

“Continuo ad essere convinto dell’utilità di eliminare le Province – continua Chiesa – rispettando le regole e soprattutto assegnando le deleghe a Regioni e Comuni”.

La sentenza della Corte Costituzionale finisce anche per porre uno stop alla Città Metropolitana Genovese che avrebbe penalizzato ulteriormente i piccoli Comuni.

Non ha motivo costituire una città metropolitana in una regione dove la popolazione complessiva ammonta a poco più di 1 milione e 600 mila abitanti.

Pare evidente che di fronte ai numeri irrisori della Liguria rispetto ad altre realtà presenti nel nostro Paese, se si vuole ottenere dei risparmi e nel contempo garantire agli enti gli adeguati finanziamenti l’unica strada da percorrere resta quella delle “macroregioni”.
Nel caso si decidesse di andare verso l’istituzione della Città Metropolitana bisogna seguire il percorso istituzionale coinvolgendo i Comuni e le popolazioni interessate.

“Durante il dibattito sul riordino delle Province – conclude Chiesa – sono stato l’unico in consiglio regionale a votare contro, i fatti mi hanno dato ragione”.

Ora la palla passa al Governo Letta chiamato in tempi brevi a porre dei rimedi all’ennesimo errore commesso dal Governo Monti.

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