Genova. Un altro indagato nell’ambito dell’inchiesta per l’incidente della Jolly Nero, la portacointaner della Messina che il 7 maggio si schiantò contro il Molo Giano uccidendo 9 persone che si trovavano nella torre dei piloti. Lo ha confermato questa mattina la Procura di Genova.
Si tratta di Gianpaolo Olmetti, funzionario della compagnia Messina, indagato secondo l’art. 611 “chiunque con violenza o minaccia costringe altri a commettere reato”, per aver fatto pressioni sui testimoni, tra cui il comandante Paoloni. Olmetti avrebbe detto ai testimoni di non parlare con la magistratura ma soltanto con la capitaneria di porto.
Salgono quindi gli indagati dell’inchiesta sulla tragedia di Molo Giano: oltre a Olmetti, il comandante della Jolly, Roberto Paoloni, il pilota Antonio Anfossi, il primo ufficiale Lorenzo Repetto (indagato come i primi due per omicidio colposo plurimo) e il terzo ufficiale, la 22enne Cristina Vaccaro, indagata per falso, in quanto avrebbe omesso nella compilazione della check list della nave, di segnalare le avarie alle strumentazioni.
Anche Paoloni, difeso dall’avvocato Romano Raimondo, è stato iscritto nel registro degli indagati anche per il reato di falso che riguarderebbe, in questo caso, il libro di navigazione della Jolly Nero.
Per Paoloni, il pilota Antonio Anfossi e Lorenzo Repetto ci sono poi ulteriori due capi di imputazione che riguardalo la messa a rischio della navigazione marittima e la distruzione della torre piloti. Indagata anche la società Ignazio Messina, nella persona del legale rappresentante Andrea Gais è indagata per la responsabilità amministrativa che un ente o una società hanno in caso di commissione di reati da parte dei propri dipendenti.