Genova. La settimana più lunga, e forse anche una delle più difficili, della giunta Doria comincia domani. Appuntamento alle 9 a palazzo Tursi per affrontare uno ad uno tutti i nodi sul tavolo che compongono il bilancio, che dovrà essere approvato entro la fine della settimana.
E il clima va di pari passo con le temperature di questi giorni, dall’ostruzionismo annunciato dal Movimento 5 Stelle alla dura posizione della lista Doria il cui capogruppo Enrico Pignone ha annunciato che la delibera sulle partecipate non è emendabile e non sarà votata dal suo gruppo. La preoccupazione della lista civica che fa (faceva) capo al sindaco riguarda in particolare la parziale privatizzazione di Amiu, con l’ingresso di un socio di minoranza, ma anche il metodo stesso con cui la delibera è stata partorita.
Stessa posizione per la Federazione della sinistra e per Sel, che addirittura ha minacciato di non voler votare il bilancio. Ma le delibere che dovranno passare il vaglio dell’aula rossa tra domani e venerdì sono tante e “pesanti”: dall’imu alla Tares, dalla Fiera (riacquisto da parte del Comune del Padiglione Jean Nouvel) al piano triennale dei lavori pubblici. Per questo il Movimento 5 stelle presenterà probabilmente un numero infinito di emendamenti e userà tutti gli strumenti consentiti da regolamento comunale per rinviare l’approvazione: poche delibere nel corso di tutto l’anno e ora troppi temi importanti da affrontare in fretta e furia, dicono in sostanza i consiglieri 5 stelle.
Sull’Imu poi per domani pomeriggio è prevista la protesta dei consumatori e degli inquilini che non accettano gli aumenti indiscriminati dell’imu sulla prima casa (che salirà dal 5 al 5,8 per mille) e delle seconde case affittate a canone concordato (che balzano dal 7,6 al 9,5, anche se le ultime indiscrezioni parlando di un incremento minore, intorno all8,5 per mille)