Genova. Le chiavi di casa, come ormai succede da giovedì scorso, le stanno ancora raccogliendo, tra poche ore, però, saranno pronti per il Consiglio comunale. Associazioni dei consumatori e degli inquilini sempre sul piede di guerra a Genova, dopo la decisione del Comune di aumentare l’aliquota Imu sulla prima casa e sugli immobili affittati a canone concordato.
“La nostra casa ormai non è più nostra, ma del Comune che la tassa e la tartassa”. Così aveva spiegato il presidente di Assoutenti Liguria Furio Truzzi nel primo giorno di gazebo in piazza Campetto a raccogliere le chiavi. “La consegna delle chiavi è un gesto simbolico per dire no a una manovra che colpisce tutti indiscriminatamente – aveva continuato –. Non c’è equità e basta con la favola che la manovra serve per non tagliare il sociale”. Tutt’altro, ribadiscono i consumatori: “continuiamo a pagare di più per avere sempre meno servizi. Sette mesi per tirarla fuori, ne aspettino altri due e facciano una manovra più decente”.
La raccolta chiavi iniziata ufficialmente giovedì scorso, continuerà quindi anche questa mattina prima della “cerimonia” di consegna in consiglio comunale alle 14.30: “Sarà il tormentone di questa amministrazione”, aveva assicurato Truzzi.
Ma non ci sono solo i consumatori sul piede di guerra, gli inquilini restituiscono chiavi perché pur non essendo proprietari “saremo costretti ad abbandonare le nostre case”. Il 95% degli sfratti sono per morosità, una realtà molto preoccupante già oggetto di dibattito nel capoluogo ligure. “Genova, – spiega Stefano Salvetti, Sicet – con la proposta di bilancio di questa giunta va in controtendenza rispetto al resto del Paese e si troverà famiglie impossibilitate a pagare l’affitto. Chiediamo che la manovra, per quanto riguarda il concordato, venga completamente rivista, anzi vada incentivato la discesa dell’aliquota, non l’aumento”.