Genova. “Molti mi hanno consigliato di non venire. E’ invece corretto e giusto che un’azienda importante si confronti con i portatori di interessi legittimi, che hanno interesse alla sopravvivenza dell’azienda”. Inizia così l’intervento dell’amministratore delegato di Finmeccanica Alessandro Pansa. Un utile incontro per parlare del futuro del gruppo e della Liguria, ma “le scelte si fanno nei consigli di amministrazione”.
Pansa arriva a Genova per parlare con il territorio, ma anche, naturalmente, per difendere la strategia del management. Non manca anche qualche sferzata a Genova e alla Liguria. “Dobbiamo investire in capitale intangibile, ricerca e sviluppo. Tutte le nostre aziende devono riuscire a stare sul mercato e a competere grazie alle proprie competenze. Ma con quali capitali privati? Non ce ne sono molti disponibili, anche a Genova e in Liguria, dove gli investitori hanno solo lo 0,5% delle azioni di Finmeccanica. Una percentuale neanche paragonabile al contributo che l’azienda da alla Regione, in termini di Pil e di occupazione”.
Quello che interessa di più è però il futuro. Chi si aspettava parole chiare che mettessero fine alle voci di vendita di Ansaldo Energia e Sts può sorridere, ma solo a metà. “Cosa ci aspetta per il futuro? Dobbiamo capire quali strategie mettere in piedi. Tutti i settori stanno subendo importanti trasformazioni. Dobbiamo riconsiderare l’intera struttura del nostro gruppo. In mancanza di ciò la salvaguardia delle società rischia di essere di breve portata. Dobbiamo mantenere – continua – la dotazione e la leadership della tecnologia. L’occidente ha perso la sfida del lavoro e del capitale, deve mantenere la supremazia nella tecnologia. Il tema fondamentale è come e dove investiamo?”.
“Finmeccanica compirà un numero consistente di operazioni di ristrutturazione nei prossimi anni: non lo farà mai per ragioni finanziarie. Se avessimo voluto farlo avremmo già ceduto alcune aziende genovesi. Ma ristrutturare per ragioni industriali è una operazione molto diversa. Non ci sono capitali italiani privati, non ci sono capitali pubblici. Possono esisterne provenienti dall’estero. Dobbiamo allora temperare la presenza italiana nelle aziende con quella estera”.
“Finmeccanica – conclude Pansa – non se ne va, Finmeccanica ha a cuore il futuro delle aziende. Non so cosa ha fatto il management precedente, so che il nostro obiettivo è una maggiore partecipazione dei lavoratori alle decisioni aziendali”.