Economia

Finmeccanica, Doria: “Un Cda non può determinare il destino industriale”. Burlando: “Su aziende liguri non c’è ancora la parola fine”

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Genova. ”L’amministratore delegato di Finmeccanica Alessandro Pansa rivendica la sovranità del consiglio d’amministrazione nel determinare il futuro delle società, certamente sì, ma esistono le società quotate in Borsa e le società intese come comunità, come Paese, un CdA non può determinare il destino industriale di un Paese”. Lo ha detto il sindaco di Genova, Marco Doria, al convegno Finmeccanica, organizzato dalla Regione questa mattina a Palazzo Ducale.

”I compiti specifici dei CdA possono essere realizzati solo parzialmente se non esiste anche un’attenzione alla nostra società, per Finmeccanica è in gioco il futuro non solo di Genova ma dell’Italia, non può esserci un futuro robusto senza un’industria degna di questo nome, non è aggirabile il tema della proprietà dell’industria, non era aggirabile nel ‘500, non lo è oggi per le società Finmeccanica”.

Per il presidente Claudio Burlando, che ha chiuso i lavori del convegno, l’ad di Finmeccanica Pansa ”è stato coraggioso e molto onesto e ha lasciato una pagina da scrivere” sul futuro delle aziende del gruppo. ”Sulle aziende liguri non è stata ancora scritta la parola fine. Non so se c’è ancora il cartello vendesi ma non c’è la parola fine. Per costruire il futuro ”però bisogna metterci delle idee e un po’ dipenderà da quello che potrà fare la politica”, ma in un momento così ”servono idee anche dai territori”.

Per il Governatore servirà una politica fatta di fondi europei e fondi nazionali, non più solo verso le Pmi. “Costruiamo anche una politica sulla ‘smart city solution’ che tenga insieme il vantaggio del territorio e il vantaggio per l’azienda, però – ha concluso Burlando – va ridefinita una mission e una identità che si è persa. Genova può avere ruolo importante in questo contesto”.

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